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La depressione è come la tristezza
Tristezza e depressione sono due cose molto diverse. La prima è un sentimento, la seconda una malattia. La diagnosi mira proprio a differenziare queste due condizioni. La tristezza è fisiologica. Se ad esempio mi è andato male il lavoro, litigo con mia moglie, ho perso il lavoro, è normale essere tristi. Altra cosa è la contemporanea presenza di almeno cinque dei nove sintomi della depressione.
Per uscirne basta solo
un po’ di volontà
È opinione molto radicata che con la forza di volontà sia possibile superare un disturbo depressivo. Si usano frasi del tipo «Ma dai, metticela tutta, perché non ti sforzi?». Diverse persone sostengono che sia sufficiente metterci un po’ di buona volontà e il problema depressivo si risolve, non capendo che in questo modo si acuiscono i sintomi della depressione in chi ne soffre. La volontà è la quantità di energia psichica di cui una persona dispone. La depressione è la mancanza di energia psichica nella persona. Quindi è proprio il contrario. Anche il depresso stesso finisce per convincersi di questo elemento pregiudiziale.
Lo psichiatra è il medico dei pazzi
Andare dallo psichiatra vuol dire essere matto, o essere considerato tale. In molti ancora si vergognano di andare dallo specialista. Lo psicologo e lo psichiatra sono i due professionisti che si occupano di depressione, che la sanno riconoscere e curare. Non rivolgersi a loro quando se ne hanno i sintomi è da matti, non il contrario.
Gli psicofarmaci sono come la droga
Lo psicofarmaco è assimilato alle sostanze stupefacenti. Naturalmente è un pregiudizio falso. Tra l’altro ce ne sono moltissimi e non si può parlare di psicofarmaci in generale. La cura della depressione si fa con i serotoninergici: è scientificamente provato che non danno dipendenza. La terapia anti depressiva di una crisi è e deve essere una terapia a tempo: è una terapia sintomatica. Di conseguenza lo scopo dello psichiatra è ridurre la sintomatologia acuta, una volta ridotta non ha più senso prendere gli psicofarmaci. A quel punto bisogna lavorare sui sintomi attraverso la psicoanalisi.
Dalla depressione non si guarisce
Come per tutte le malattie complesse, anche per la depressione le terapie sono impegnative. Questo non significa che non si possa guarire, o comunque non si possa avere una buona qualità della vita. Fondamentale nel processo di guarigione è la diagnosi precoce: per questo è cruciale rivolgersi allo specialista quando si vive la contemporanea presenza di almeno cinque dei nove sintomi della depressione. Allo stato attuale sono molte e diverse le terapie che possono essere utilizzate.
Si vede subito quando una persona
è depressa
C’è la convinzione diffusa che la depressione si legga in faccia. È senz’altro vero che alcune persone non riescano a nascondere il loro pessimo umore, ma è altrettanto vero che diversi depressi nascondono la loro condizione, specie quando sono in pubblico. Basta pensare ai personaggi pubblici che soffrono di depressione: quando sono in televisione ad esempio nessuno potrebbe pensare che siano depressi.
La depressione colpisce le persone deboli
Un’altra convinzione ridicola è che la depressione colpisca le persone deboli. È quasi risibile e si ricollega al luogo comune che basta avere un po’ di volontà per uscirne. La depressione è una malattia complessa che può colpire chiunque, senza alcuna distinzione.
L’effetto della psicoterapia
è esclusivamente psicologico
Si tende a pensare che mentre la farmacoterapia ha un effetto biologico, la psicoterapia ne abbia uno psicologico. La psicoterapia al contrario ha anche un effetto biologico: diversi studi dimostrano infatti che laddove produca effetti sintomatologici si può associare a modificazioni cerebrali biologiche.
La depressione colpisce
solo le donne
Sicuramente le donne ne sono più colpite, in misura doppia rispetto agli uomini. Questo però non significa certo che i signori ne siano immuni: degli oltre 4.000.000 di malati infatti circa 1.300.000 sono uomini.
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