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Screening Routine, l’iniziativa che ricorda di prendersi cura del seno

Dalla collaborazione di Roche e Fujifilm Italia nasce la campagna per riavvicinare le donne italiane alla prevenzione del tumore alla mammella. Ecco cinque consigli utili

Lunghe liste di attesa, reparti congestionati, paura e timore nel frequentare le corsie degli ospedali. Sono i fattori che, durante la pandemia da Covid-19, hanno fatto abbassare la guardia sulla prevenzione, causando un calo preoccupante degli screening mammografici, esami basilari per individuare precocemente i tumori al seno. I dati sono eloquenti: nei primi cinque mesi del 2020 i controlli sono diminuiti del 53,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si stima che questo calo e ritardo nelle diagnosi di tumore al seno (2.099 in meno) possa portare un aumento della mortalità a cinque anni del 7,9-9,6%.

L’iniziativa per riavvicinare le donne alla prevenzione

Proprio da questo scenario è nata la campagna «Screening Routine», un’iniziativa alleata delle donne, che come un’amica premurosa ricorda loro di ritagliare del tempo e delle attenzioni anche alla cura del seno, oltre che a quella del corpo, dei capelli e della pelle. Con questo intento la campagna intercetterà il pubblico femminile sui più noti siti e-commerce. Basti pensare che malgrado le difficoltà portate dal Covid, le ricerche di mercato hanno registrato, soprattutto online, un picco di vendite del 72% di articoli legati alla salute e al benessere. In questo modo, «Screening Routine» ricorderà alle donne alcuni consigli alla base della prevenzione del tumore al seno (in primis non ritardare lo screening mammografico), oltre che accorgimenti quotidiani per tenersi monitorare e condurre uno stile di vita sano, dalla dieta all’attività fisica.

La donazione di mammografi

Il progetto «Screening Routine» vede la collaborazione tra Roche Italia e Fujifilm Italia che, per la prima volta, uniscono le forze e scendono insieme in campo a fianco del Sistema Salute. Il loro impegno si concretizza nella donazione di mammografi di ultima generazione dotati di un detettore al Selenio amorfo di nuova concezione (con tecnologia HCP, Hexagonal Closed Pattern), capace di produrre immagini di altissimo spessore qualitativo, con un notevole risparmio in termini di dose alla paziente. Gli strumenti saranno donati a dieci aziende sanitarie italiane identificate da Fucina Sanità nelle città di Imperia, Cuneo, Lodi, Verona, Perugia, Roma 3, Chieti, Napoli, Cosenza e Palermo. L’iniziativa ha anche ottenuto il patrocinio di AIOM, SIRM, GISMa, F.A.V.O e Cittadinazattiva.

L’impegno del settore privato

«La pandemia ci ha insegnato il valore di unire le forze e attivare sinergie tra pubblico e privato, per rispondere alle sfide dettate dall’emergenza. Da qui nasce la straordinaria collaborazione con Fujifilm» ha commentato Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato Roche Italia. Dopotutto, conferma Davide Campari, general manager Fujifilm Italia div. Medical Systems, «il ruolo dell’industria, in un momento di crisi sanitaria senza precedenti, è quello di supportare attivamente il Sistema Salute in un percorso di evoluzione che ha come punto di arrivo il miglioramento del servizio al cittadino e al paziente. E, di conseguenza, l’erogazione di percorsi di prevenzione e di cura ottimali».

Cinque consigli di screening routine

Dieta sana

Seguire una corretta alimentazione per mantenere il proprio peso forma. Il sovrappeso è uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di diversi tumori, incluso il carcinoma mammario.

Non fumare

Non fumare e limitare il consumo di bevande alcoliche, che non dovrebbe mai superare una unità al giorno.

Esercizio costante

Praticare esercizio fisico regolare per evitare il sovrappeso e l’obesità. La raccomandazione è svolgere attività aerobica. Per esempio camminare o nuotare, per almeno 30 minuti per tre-cinque volte a settimana.

Autopalpazione

Eseguire periodicamente l’autopalpazione della mammella per notare eventuali anomalie da comunicare immediatamente al proprio medico curante. Va effettuata ogni mese a partire dai 20 anni. Meglio se nella prima o seconda settimana dalla fine del ciclo mestruale. È necessario prestare attenzione a cambiamenti di forma e dimensione di uno o entrambi i seni, alla comparsa di noduli nella mammella o nella zona ascellare, a secrezioni dai capezzoli e ad alterazioni della cute del seno.

Screening ogni due anni

Sottoporsi allo screening mammografico ogni due anni, se si rientra nelle fasce a maggior rischio. In Italia il Sistema Sanitario Nazionale offre screening mammografici alle donne fra i 50 e i 69 anni perché è stata riscontrata una maggioranza di casi di tumore proprio all’interno di questa fascia. Ma sarebbe consigliabile iniziare prima e in alcune Regioni è in sperimentazione l’ampliamento dai 45 ai 74 anni.

Scopri di più sul sito dedicato alla campagna Screening Routine e sui canali digitali e social di Roche Italia e Fujifilm Italia con l’hashtag #ScreeningRoutine.

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