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Artrite psoriasica: alla scoperta di “Ada”, il tool che aiuta a riconoscere i sintomi della malattia

Considerando le risposte ad alcune specifiche domande, lo strumento permette di individuare la possibile causa di diverse sintomatologie

Si chiama “Ada” ed è il nuovo strumento di intelligenza artificiale pensato per aiutare i pazienti a riconoscere la sintomatologia dell’artrite psoriasica, una malattia infiammatoria cronica a carico delle articolazioni strettamente associata alla psoriasi. Chi ne soffre fatica a individuare i sintomi ad essa correlati e si trova a dover affrontare tempi lunghissimi prima di ricevere una diagnosi corretta. Ne conseguono confusione e sofferenze. Di qui l’obiettivo del tool di ridurre i tempi diagnostici e individuare il giusto trattamento per i pazienti.

L’artrite psoriasica in numeri

A livello mondiale, la prevalenza di artrite psoriasica non è omogenea in quanto dipende da diversi fattori, tra i quali il background genetico del Paese nel quale è presente, le caratteristiche ambientali, così come le abitudini alimentari e gli stili di vita. Solitamente la patologia si manifesta tra i trenta e i cinquant’anni, a circa 5-10 anni dall’esordio della psoriasi. Seppur colpisca in egual misura il sesso maschile e quello femminile, per le donne la gestione e l’accettazione della malattia risulta più problematica.

Guardando all’Italia, la patologia colpisce circa quaranta persone ogni 10.000 abitanti e si può affermare che 1 paziente su 4 con psoriasi potrebbe sviluppare, nel corso della propria vita, l’artrite psoriasica.

Come riconoscerla?

Sebbene l’artrite psoriasica non sia facilmente riconoscibile, sono diversi i segnali che possono spingere il paziente al consulto di uno specialista, così da diagnosticare sul nascere l’insorgenza della malattia e impostare una strategia terapeutica adeguata.

La manifestazione più comune e facilmente riconoscibile è il cosiddetto “dito a salsicciotto”, caratterizzato dal rigonfiamento, spesso mattutino, delle dita di mani e piedi, le cui estremità sono rigide e doloranti. Anche uno stato infiammatorio di tendini, pianta del piede e schiena può essere collegato all’artrite psoriasica, così come la presenza di alterazioni delle unghie (separazione dell’unghia dal letto ungueale, per esempio). Tra i campanelli d’allarme anche rossore e disturbi della vista, così come difficoltà ad addormentarsi a causa del dolore.

Quali sono i criteri diagnostici?

La figura di riferimento per la diagnosi e, in seguito, per il trattamento dell’artrite psoriasica è il reumatologo, che può essere affiancato dal dermatologo in caso di presenza concomitante di psoriasi. Il primo consiglio per una diagnosi precoce è perciò rivolto a questa categoria di persone e in particolare ai soggetti nei quali la psoriasi colpisce con maggior frequenza unghie, cuoio capelluto e area genitale.

In generale, se il paziente lamenta dolore articolare, rigonfiamento delle dita di mani e piedi (dattilite) e infiammazione di tendini e legamenti (entesite), si procede con eventuali approfondimenti diagnostici che comprendono esami ematochimici specifici, esami radiografici, ecografia articolare e, in alcuni casi, risonanza magnetica delle articolazioni doloranti.

Le strategie terapeutiche e la gestione quotidiana

Così come per la psoriasi, anche per l’artrite psoriasica non esiste un trattamento capace di risolvere la malattia in via definitiva. Tuttavia, è possibile tenere sotto controllo i sintomi articolari, ridurre l’infiammazione e limitare quanto più possibile la sua progressione con una strategia terapeutica che include farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), corticosteroidi, farmaci antireumatici che modificano l’andamento della malattia (DMARD) e, ultimamente, i farmaci biologici.

Da non tralasciare l’aspetto psicologico. Il dolore costante causato dall’infiammazione articolare fa sì che le preoccupazioni legate alla malattia e alla sua cronicità impattino negativamente sull’umore, dando vita a disturbi depressivi che non vanno sottovalutati. Anche la fatigue condiziona le giornate, rendendo problematico lo svolgimento delle attività lavorative, nonché la quotidianità. Per questo è fondamentale monitorare con attenzione non solo gli aspetti prettamente clinici, ma anche le sue ricadute a livello psicologico, contando del supporto dello specialista di riferimento (reumatologo e/o dermatologo).

Consigli pratici per gestire la malattia

Sebbene non ci siano linee guida precise che indichino strategie comportamentali per l’artrite psoriasica, un aspetto da prendere in considerazione riguarda le scelte alimentari. A questo proposito, una dieta il più possibile “plant-based” appare la più indicata. L’abolizione del fumo e del consumo di alcol, così come un’attività fisica moderata, ma costante, sono da incentivare.

Inoltre, il peso corporeo deve essere mantenuto nella norma, in modo da evitare il sovraccarico delle articolazioni, già messe a dura prova dalla presenza della malattia.

A proposito di Ada

Come funziona dunque Ada Health? Il tool consiste in un test online (presente sul sito LaPelleConta) che, considerando le risposte ad alcune specifiche domande, permette di individuare la possibile causa di vari sintomi in diverse aree terapeutiche, tra cui appunto l’artrite psoriasica. Al termine del questionario il paziente può stampare un pdf con i risultati, per poi condividerli con il proprio medico, oltre a cercare il Centro di riferimento e approfondire le conoscenze della patologia.

Il risultato non sostituisce, in nessun caso, un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico né la base per una terapia. Per qualsiasi questione inerente al proprio stato di salute è necessario rivolgersi al proprio medico curante o a uno specialista.

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