La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
I vaccinati con Johnson and Johnson dovranno fare il richiamo: in Italia più di 1 milione di donne e oltre 400.000 uomini hanno scelto insieme ai medici vaccinatori di usare proprio questo vaccino monodose.
Nei giorni scorsi, però il comitato consultivo dei Centers for Disease Control and Prevention, i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Stati Uniti, ha dato parere favorevole alla raccomandazione di procedere alla dose di richiamo per Johnson and Johnson nella popolazione che abbia compiuto 18 anni e di conseguenza anche l’Italia quindi si deve adeguare.
Walter Ricciardi, consulente tecnico per la pandemia della ministro della salute, ha spiegato che per gli immunizzati con Moderna e Pfizer, per il richiamo occorre attendere sei mesi mentre per Johnson and Johnson sono sufficienti due mesi. Ora è attesa la decisione dell’agenzia europea del farmaco che generalmente arriva qualche giorno dopo quella degli americani.
Recenti studi hanno fissato in due mesi l’inizio della discesa della copertura anticorpale per Johnson and Johnson, quindi la raccomandazione è che tutti coloro che abbiano avuto questa iniezione si preparino alla dose booster, ovvero al richiamo in termini tecnici. Nel nostro paese le autorità sanitarie hanno deciso di non usare più Johnson and Johnson, quindi il richiamo sarà possibile farlo con una dose di Moderna o di Pfizer: diversi studi hanno confermato che il mix di vaccini non solo è possibile ma aumenta anche il numero di anticorpi e non ci sono assolutamente contro indicazioni o effetti con laterali, al contrario se ne può giovare.
Come per tutti i vaccini la priorità verrà data a chi abbia compiuto almeno sessant’anni e a mano a mano si procederà con la restante parte della popolazione.
In questo articolo