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Tutte le insidie del ghiaccio: i batteri non si eliminano con il congelamento

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Dalla grande produzione industriale fino al piccolo congelatore domestico, le insidie nel ghiaccio non mancano, come ci spiega Lorenzo Morelli, direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agroalimentare sostenibile dell’Università Cattolica di Piacenza.

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Il congelamento non è un deterrente

Dentro al ghiaccio si possono nascondere delle insidie batteriche poiché il processo di congelamento non uccide i batteri, anzi, il congelamento li conserva perfettamente vitali e quindi, se l’acqua, l’impianto di produzione o i contenitori finali del ghiaccio sono contaminati, i batteri possono entrare in bocca e quindi nell’intestino.

Enterite: la causa potrebbe non essere il freddo

Spesso attribuiamo certi dolori o certi problemi intestinali al bere una bevanda fredda. Si, potrebbe essere vero ma potrebbe anche essere che dentro il ghiaccio di quella bevanda si nascondessero dei batteri. Nelle linee guida possiamo identificare tre grandi aree: la prima è la materia prima, ovvero l’acqua, che deve essere sicura. La seconda è la trasformazione, quindi i contenitori: il frigorifero, i contenitori, il freezer, la gelatiera con cui si abbassa la temperatura dell’acqua rendendola solida. La terza contiene i contenitori finali ed anche i più delicati. L’ideale sarebbe avere dei sacchettini chiusi, sterili in partenza, che possano accogliere il prodotto fatto da materia prima acqua potabile e che nel tragitto dal rubinetto al sacchettino, sia venuto in contatto solo con un macchinario strettamente pulito.

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