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Progetto ArDIRE: quando l’arte diventa terapia

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Raccontare la propria esperienza di quotidianità a contatto con una malattia attraverso il disegno e l’espressione artistica, questo è il cuore del progetto ArDIRE, promosso dal Centro Regionale veneto di terapia antalgica e cure palliative pediatriche in collaborazione con MediCinema, il cinema che cura, che utilizza l’arte come narrazione della quotidianità di ragazzi che vivono le cure palliative pediatriche.

Il progetto

Illustrato da Franca Benini, responsabile del Centro. È un progetto che nasce da una costatazione: molto spesso si prende la parola di bambini e ragazzi malati e si proietta quello che si pensa vogliano dirci. Ecco, il progetto  ArDIRE invece parte da questa criticità e si pone il problema di far parlare loro in un campo difficilissimo che è quello dell’inguaribilità, dove anche gli adulti fanno fatica a parlare onestamente e a dire quello che pensano. Attraverso l’arte del fumetto e l’arte in generale, si aiuta questi ragazzi a costruire un proprio messaggio per dirci quello che loro sentono, provano, vogliono durante la loro storia di malattia.

Gruppo San Donato

Arteterapia: una terapia non farmacologica che fa bene

L’arteterapia fa parte di un setting di strumenti che passa sotto il termine di terapia non farmacologica che aiuta in molti ambiti tutta la parte pediatrica clinica. È soprattutto importante negli ambiti dove si fa più fatica a parlare, come per esempio la gestione del dolore o la percezione di essere legato ad una macchina. Parlarci della paura del vivere o del morire, per cui attraverso questa applicazione i ragazzi e i bambini, anche molto piccoli, riducono lo stress. Lo stress e l’ansia sono alla base di molte sintomatologie che sono negative e che viviamo quotidianamente con loro, può avere un effetto diretto accanto alla farmacologica per poter coprire e gestire in maniera ottimale la sintomatologia.

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