La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
L’alimentazione riveste un ruolo importantissimo nella gestione di una persona con una patologia infiammatoria cronica. Ma questi pazienti come devono comportarsi, visto il periodo, durante le festività natalizie? Ne parliamo con Enzo Spisni, docente di Fisiologia della nutrizione all’università di Bologna.
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Alimentazione e infiammazione: un legame stretto
Il legame è semplice, anche se poi i rapporti dal punto di vista molecolare e biochimico sono complessi. Noi abbiamo circa 1.5 kg di batteri nell’intestino che ci portiamo dietro e che si chiama microbiota intestinale. Questo microbiota è in stretta relazione con il sistema immunitario e col sistema nervoso enterico. Se il microbiota “si arrabbia”, scatena il sistema immunitario e lo obbliga a tenerlo controllato. Tutto questo scatena un’infiammazione intestinale che fa si che il sistema immunitario sia ad un livello di soglia “ipereccitato” e questo peggiora ovviamente tutte le malattie su base cronica.
Natale con una patologia cronica: cosa portare in tavola?
Per tenere l’intestino tranquillo, non bisogna introdurre troppi alimenti infiammatori. Quelli più infiammatori sono gli alimenti di origine animale: che sia carne o che siano latticini sono ugualmente infiammatori. Nel caso dei dolci bisogna stare attenti a limitarne drasticamente le quantità perché hanno una componente di zuccheri, di glutine e di grassi che sono tendenzialmente saturi, un mix di nutrienti spostati verso il versante pro infiammatorio.