La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
Novembre è il mese dedicato alle iniziative di sensibilizzazione per il tumore del polmone e questo ci fornisce una preziosa occasione per parlare appunto di questa patologia.
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Tumore al polmone non a piccole cellule: di cosa si tratta?
Ne parla il Professor Filippo De Marinis, direttore della divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. È un tipo di tumore più incidente nei fumatori e a sua volta si suddivide in istotipo squamoso o adenocarcinoma, che incide circa nel 60% di questo tipo di diagnosi ed è possibile identificarne le alterazioni geniche su cui intervenire con delle terapie selettive.
Pralsetinib: il nuovo farmaco approvato dall’EMA
È il primo trattamento autorizzato in Europa per i pazienti affetti da tumore al polmone non a piccole cellule con fusione diretta ed è una nuova frontiera della medicina contemporanea. I tumori adenocarcinomi polmonari nel 60% dei casi insorgono su alterazioni geniche per cui è importante estrarre il DNA o RNA dalla biopsia tumorale e cercare di identificare, con tecniche specializzate di laboratorio, la presenza di queste alterazioni. Nel caso della presenza o riarrangiamento del gene Ret, che incide per un 1/2% negli adenocarcinomi, Pralsetinib ha dimostrato di essere un farmaco biologico a bersaglio efficace ed ha ottenuto ottimi risultati nell’ambito del controllo della malattia, nell’efficacia delle metastasi cerebrali e nel prolungare la sopravvivenza.
Questi studi hanno condotto la Food and Drug Administration negli USA a registrare il farmaco per questa patologia e l‘EMA in questi giorni ha approvato Pralsetinib nelle alterazioni RET in qualunque linea di trattamento, sia già chemio trattati che da trattare. È una novità importante per questo gruppo di pazienti dove finalmente ci sarà la possibilità di editare una chemioterapia e in prima o seconda linea prendere un farmaco biologico a bersaglio deciso, risparmiando la tossicità della chemioterapia.