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Quante volte avete chiuso gli occhi e vi siete fatti cullare da una musica di sottofondo per rilassarvi e non pensare alle vostre preoccupazioni? Sul valore curativo di particolari frequenze acustiche e suoni, lo psicologo e psicoanalista Adriano Formoso, ha condotto degli studi fino a creare un metodo terapeutico chiamato neuropsicofonia.
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Neuropsicofonia e musicoterapia: in cosa si differenziano?
La musicoterapia spesso viene svolta facendo suonare il paziente: si può intendere come un’azione benevola sul proprio corpo ad ampio raggio. La neuropsicofonia potremmo definirla un approfondimento della musicoterapia ma specifico. Rispetto alla musicoterapia tradizionale, la neuropsicofonia fa ascoltare delle musiche che, a livello subliminare in parte e in parte in un modo direttivo, utilizza determinate frequenze e anche toni binaurali.
Neuropsicofonia: per chi è pensata?
Si è iniziato a sperimentare nell’ambito della nascita e del perinatale, per poi arrivare anche sugli adulti con determinati disturbi specifici, come disfunzioni tiroidee. Molti miei pazienti trovano beneficio per gli acufeni, altri addirittura per le labirintiti e tutti i disturbi che hanno a che fare con processi nevrotici o patogenesi psicosomatiche, quali possono essere disturbi indotti dall’ansia, che si possono manifestare a livello dermatologico, di insonnia e di ipertensione.
Nel libro Nascere a tempo di rock ci si rivolge alle donne in gravidanza
Il dott. Formoso mette in pratica questo metodo nel suo studio ma nel suo libro “Nascere a tempo di rock” spiega come metterlo in pratica anche a casa ed è rivolto alle donne in gravidanza. Molte persone acquisiscono questo metodo terapeutico direttamente in studio però una volta che leggono il libro possono applicarla da soli, ecco perché il libro è scritto sotto forma di manuale.
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