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Quante volte il vostro bimbo vi ha detto: «Mi sono fatto male»? Una frase quasi all’ordine del giorno, ma come si capisce se il piccolo si è rotto qualcosa? Ce ne parla Domenico Curci, ortopedico dell’unità operativa di ortopedia pediatrica all’Istituto Galeazzi di Milano.
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Dolore continuo nel bambino: quando ricorrere al pronto soccorso
È sempre complicato, ancora di più in età pediatrica perché molto spesso il bambino non è in grado di poter far capire alla mamma, e poi ad un sanitario, qual è la quantità e la qualità del dolore. È consigliato ricorrere a un pronto soccorso quando il dolore è continuo e senza nessun momento di riposo, portando il bambino ad un pianto continuo. Oltre al pianto ininterrotto, un segnale forte potrebbe essere la presenza di una tumefazione, quindi di gonfiore. In quel caso si consiglia il passaggio dal pediatra stesso oppure direttamente in pronto soccorso, sotto l’osservazione di un l’ortopedico che deciderà se ricorrere ad una radiografia.
Fratture pediatriche: come si riparano?
A differenza del trattamento in età adulta, quello in età pediatrica è in base a quanto è scomposta la frattura. Sappiamo che spesso vige il detto che “la natura corregge”, però su questo ci può essere un trabocchetto: molti ortopedici magari pensano che il bambino, essendo in crescita, non avrà problemi a guarire ma, in realtà, esistono dei parametri di scomposizione in base all’età e all’arto colpito. Sappiamo che un arto come la spalla, quindi clavicola o omero, abbia un importante rimodellamento e quindi anche con una scomposizione importante possiamo prevedere un’ottima risoluzione. Differente la situazione del gomito: la crescita dell’arto qui è molto inferiore, quindi anche una piccola scomposizione può dare degli esiti negativi.