La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
Per essere dichiarati esenti l’unica possibilità è quella di essere fortemente allergici ad uno dei componenti del vaccino. Le persone che hanno avuto una reazione anafilattica al vaccino sono davvero irrisorie, le stime parlano infatti di 2/5 casi per milioni di dosi e ad oggi non è chiaro quale è la componente che scatena la reazione.
Nel caso dei vaccini a mRNA si presuppone che la reazione allergica sia dovuta alla presenza di PEG, il glicol polietilenico. Per Johnson & Johnson può invece dipendere dal polisorbato-80. Essendo composti da molecole differenti non è detto che la reazione allergica ci sia per entrambi i vaccini.
Di conseguenza se si è allergici a sostanze differenti da quelle presenti nei vaccini non c’è da temere.
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Pazienti immunodepressi: hanno la stessa sicurezza?
Per quanto riguarda i pazienti immunodepressi i vaccini hanno lo stesso grado di sicurezza che hanno dimostrato di avere nella popolazione generale: alcuni paesi come Israele hanno già infatti iniziato ad iniettare loro la terza dose per garantirgli una maggiore protezione.
I paziente oncologici sottoposti a chemioterapia o altri trattamenti che possono indebolire il sistema immunitario possono vaccinarsi ma devono consultarsi con lo specialista che li segue per decidere il momento più opportuno per ricevere la dose. Questo non per la pericolosità del vaccino, ma per evitare che i trattamenti non si accavallino.
Nei rari casi in cui la prima dose abbia segnalato una pericardite, i pazienti possono avere comunque la seconda dose una volta che la situazione si è risolta.
La certificazione di esenzione può infine essere rilasciata dai medici vaccinatori dei servizi vaccinali, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.
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