La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
Su Internet e su molti blog si sostiene che ci sia una stretta correlazione tra le due cose.
Per fare chiarezza ci viene in soccorso la presa di posizione ufficiale dell’Istituto superiore di sanità, una delle massime autorità del nostro paese.
L’ISS dichiara senza mezzi termini che è una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali; in pratica la concentrazione di calcio dell’acqua potabile che esce dal rubinetto di casa non provoca un maggiore rischio di sviluppare calcoli renali.
Il consiglio che spesso si legge di preferire le acque con un residuo fisso basso invece di quella che sgorga dal rubinetto non ha alcuna prova scientifica: i calcoli sono formati principalmente da ossalato di calcio e hanno una forte predisposizione genetica, se ad esempio in famiglia abbiamo diversi casi di persone che abbiano sviluppato calcolosi è più facile che capiterà anche a noi.
Bere acqua è sempre importante ma in questi casi lo è ancora di più e va benissimo anche l’acqua del rubinetto: le acque ricche di calcio tra l’altro sono utili nella prevenzione della calcolosi renale. Questo prezioso minerale è presente in grandi quantità nel nostro corpo e bere molto è importante perché aiuta a ridurre la formazione dei cristalli di sale che sarà più semplice espellere prima che le loro dimensioni possono essere tali da creare problemi al loro passaggio nelle vie urinarie.
Se l’ISA afferma con fermezza che non c’è alcuna correlazione tra l’acqua del rubinetto e la calcolosi renale allora non c’è da temere che l’acqua del rubinetto faccia male ai reni e possiamo berla senza problemi.
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