La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.
Il 14 febbraio si celebra la Giornata internazionale dell’epilessia: anche i pazienti con questo disturbo neurologico, che in Italia sono 500.000, hanno subito pesanti ripercussioni dovute alla pandemia. Ne parliamo con Federico Vigevano, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
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Epilessia e Covid
«Ovviamente la pandemia ha ridotto la possibilità di movimento dei pazienti con epilessia, tenendo presente che questa è una malattia cronica: è sempre una malattia che comporta terapie prolungate e controlli ripetuti una o più volte all’anno a seconda della gravità. Siamo stati costretti a gestire a distanza i pazienti, cosa che è possibile nei casi meno gravi, sicuramente molto complicato nei casi più severi che richiedono controlli frequenti e supporto psicologico dai nostri psicologi. Per ovviare a queste problematiche è nata Lepsi App, un’applicazione dedicata alla gestione dell’epilessia, realizzata da Neuraxpharm».
Lepsi App: una nuova applicazione per aiutare chi soffre di epilessia
«Il fatto di avere proposto questa app che permette al paziente di inserire tutti i dati della sua storia di malattia, aggiornarli e comunicarli al medico o caregiver, facilita enormemente questo interscambio continuo che ci deve essere tra paziente e medico». L’app permette di inviare una notifica di emergenza, salvifica per chi vive da solo. «Questo è un grosso problema soprattutto per i giovani adulti che vivono da soli e quindi spesso hanno bisogno di un aiuto in caso di crisi. La possibilità che ci sia un sistema di allerta, schiacciando un piccolo pulsante, vengano avvisati parenti o medici, può essere di grosso giovamento. È un’app molto utile, soprattutto per i giovani».