Continuano ad arrivare studi che promuovono l’uso della vitamina D nelle terapie contro Covid-19. Il nuovo studio arriva dall’Hospital del Mar a Barcellona. I risultati dimostrano come la vitamina D sia in grado di ridurre i decessi per Covid-19 addirittura del 60 per cento.
I ricercatori in forza al centro di ricerca catalano hanno messo sotto osservazione l’efficacia della vitamina D3, chiamata anche calcidiolo o calcifediolo. Il team di ricerca ha analizzato i dati di oltre 550 pazienti ricoverati nei reparti Covid-19 dell’Hospital del Mar a Barcellona. I partecipanti sono stati divisi in gruppi prima di ricevere cinque dosi di vitamina a intervalli crescenti di due, quattro, otto e 15 giorni.
Come si diceva i risultati hanno mostrato esiti importanti. I pazienti che assumevano le dosi di vitamina D avevano l’80% in meno di probabilità di essere ricoverati in Terapia Intensiva. Ma c’è di più. I pazienti colpiti da Covid-19 trattati con il calcidiolo ricoverati all’Hospital del Mar hanno fatto registrare una mortalità inferiore di oltre il 60 per cento.
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Si attende esito test di massa in Gran Bretagna
In Gran Bretagna è partita una sperimentazione all’Università Queen Mary di Londra su migliaia di persone per verificare l’impatto di questa vitamina sui sintomi della malattia. I primi risultati sono così promettenti, che il governo britannico sta progettando di rifornire le case di cura per anziani e di inviarla anche a chi abbia le difese immunitarie basse. Anche il presidente Donald Trump durante il suo ricovero, oltre ad aver assunto gli anticorpi monoclonali in via sperimentale, ha preso anche forti dosi di vitamina D.
Complicato assumere la vitamina D3 in autunno e in inverno senza integratori
Già altre prove scientifiche avevano sottolineato come gli integratori a base di questa vitamina sia in grado di potenziare il sistema immunitario. La scorsa settimana uno studio condotto su quasi cento bambini colpiti da eczema aveva rivelato che i sintomi erano migliorati decisamente. Il problema è che in Italia 8 persone su 10 hanno un deficit di questa vitamina. Il modo principale con cui l’assumiamo è attraverso la luce solare. Se risulta essere facile in estate quando ci esponiamo facilmente al sole, in autunno e in inverno diventa più complicato. Anche le creme solare con protezione la schermano. Sono pochi i cibi che la contengono. Tra i principali l’olio di pesce e i tuorli d’uovo, ma in quantità insufficienti. Molti prodotti sono invece fortificati, come ad esempio il latte e i cereali.
Molti gli studi che consigliano di assumere la vitamina D3
Nei giorni scorsi uno studio spagnolo aveva dimostrato come l’80% dei pazienti ricoverati in alcuni ospedali del Paese mostrava di avere un deficit di questa vitamina. I ricercatori dell’università spagnola hanno anche scoperto che più bassi erano i livelli della vitamina D nel sangue, più alto era il grado di infiammazione.
Una ricerca internazionale che ha visto la partecipazione anche dell’Università di Torino ha suggerito di assumere questa vitamina per aumentare le difese contro il coronavirus. I ricercatori hanno chiesto che il personale medico e le fasce deboli della popolazione la assumano ogni giorno.
Vitamina D importante anche per i bambini e per la prevenzione
Secondo la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica è molto importante che anche i bambini prendano questa vitamina. Li aiuterebbe infatti a prevenire alcune malattie respiratorie che colpiscono molto spesso i più piccoli.
Una ricerca condotta dall’Università di Chicago sostiene che questa vitamina sia in grado anche di abbassare il rischio di ammalarsi di Covid 19.