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Virus sinciziale: un successo la campagna di immunizzazione

Diminuiti in modo significativi i ricoveri in ospedale dei neonati. Resistono disparità regionali, serve una cabina di regia nazionale

Tutti i neonati e i bambini alla loro prima stagione sono a rischio di infezione da virus respiratorio sinciziale, un agente infettivo molto diffuso e altamente contagioso che causa infezioni dell’apparato respiratorio provocando rinite, bronchiolite o polmonite e rappresenta la principale causa di ricovero ospedaliero. In particolare la bronchiolite è un’infezione virale che provoca difficoltà respiratorie e rappresenta la principale causa di infezione delle basse vie respiratorie e di ospedalizzazione nei bambini con meno di un anno di età.

Ottimi risultati dalla prima campagna di immunizzazione contro il virus sinciziale

A fine marzo si è conclusa con ottimi risultati la prima campagna di immunizzazione universale condotta in Italia per prevenire il virus respiratorio sinciziale e le sue complicanze nel primo anno di vita. Risultati importanti non solo in termini di adesione da parte della famiglia ma anche in termini di
riduzione dell’impatto clinico, come le ospedalizzazioni causate dal virus.

Il ruolo del nuovo anticorpo monoclonale

La campagna è stata possibile anche grazie all’introduzione di un anticorpo monoclonale di nuova generazione, che ha permesso un cambio di paradigma nella prevenzione, introducendo una forma di immunoprofilassi per tutti i neonati e bambini alla loro prima stagione invernale. Le società scientifiche impegnate nella prevenzione del virus si stano già organizzando per garantire la profilassi con l’anticorpo monoclonale per la prossima stagione.

In alcune regioni ci sono state più difficoltà

«La campagna di immunizzazione anti RSV ha messo in luce l’importanza di una programmazione nazionale centralizzata. Nonostante i buoni risultati in molte regioni, si è registrata infatti una disomogeneità nelle modalità operative e nei tempi di approvvigionamento» avverte Massimo Agosti
Presidente SIN – Società italiana di Neonatologia. «Un intervento coordinato con una cabina di regia centrale è fondamentale per garantire un accesso equo e tempestivo a tutti i bambini, evitando disparità in base alla regione di nascita».

In vista della prossima campagna e per fare tesoro dell’esperienza maturata nel primo anno di immunizzazione, la Società Italiana di Pediatria (SIP) sta realizzando un’indagine per analizzare le differenze regionali e correlare i risultati con le strategie adottate, permettendo di individuare le migliori strategie da condividere a livello nazionale.

Aggiunge Enrico Di Rosa, Presidente Società Italiana di Igiene: «È necessaria la creazione di una rete di somministrazione che coinvolga interamente i reparti di maternità, per poter raggiungere tutti i bambini nati nei mesi invernali, e un adeguato sistema di chiamata attiva del pediatra di libera scelta e del Dipartimento di prevenzione per quelli nati da marzo a ottobre».

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