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Viaggiare ai tempi di Omicron: come comportarsi. L’aereo è sicuro?

Terza dose, mascherine FFP2 e grande attenzione. Sono questi i consigli degli esperti. I fragili rimandino il viaggio, ora non ci sono le condizioni

Viaggiare ai tempi di Covid resta complicato. Il rapido diffondersi della variante Omicron ha come conseguenza diretta la disdetta di molte prenotazioni per le vacanze di Capodanno. Un po’ si tratta di persone positive o di chi, avendo avuto un contatto stretto con un positivo, deve rimanere in casa in quarantena.

Viaggiare ai tempi di Covid: super green pass e terza dose

Sappiamo che per poter viaggiare, specie se dobbiamo prendere un mezzo pubblico come un areo, un traghetto o un treno, occorre il super green pass. Gli esperti concordano nell’indicare la terza dose o dose booster come essenziale se si vuole viaggiare con meno preoccupazioni possibili. Naturalmente sappiamo che ci si può contagiare anche con la terza dose, ma secondo studi americani in 8 casi su 9 si tratta di un raffreddore o poco più tra i vaccinati.

Gruppo San Donato

Due dosi di vaccino proteggono dai sintomi gravi, ma difficilmente dal contagio

Con due dosi di vaccino, specie se sono trascorsi più di 4 mesi, l’efficacia contro il contagio è bassa. È però ancora capace di abbassare il rischio di avere sintomi gravi della malattia. Ecco perché prima di partire sarebbe stato meglio fare la terza dose ad almeno 14 giorni di distanza dalla partenza.

La mascherina resta un presidio fondamentale

Naturalmente l’uso della mascherina continua ad essere un presidio particolarmente importante se si vuole evitare il contagio. Ormai in molti Paesi, Italia compresa, è tornato l’obbligo di indossarle anche negli spazi aperti. In diversi luoghi chiusi è richiesta la mascherina FFP2.

Viaggiare ai tempi di Covid: se siete immunodepressi, spostate il viaggio a tempi più tranquilli

Chi dovesse avere problemi di fragilità delle difese immunitarie dovrebbe considerare molto seriamente la possibilità di rinviare il proprio viaggio nel futuro. La speranza è che la quarta ondata possa durare un po’ di meno rispetto alle precedenti. Potersi mettere in viaggio quando la situazione dei contagi è relativamente più tranquilla, è sicuramente una scelta da preferire.

Se ci si contagia all’estero non si può far ritorno in Italia fino al tampone negativo

Anche se le prime ricerche indicano che la variante Omicron possa causare una malattia meno grave rispetto alla variante Delta, il ceppo è altamente contagioso e minaccia di mettere a dura prova le strutture sanitarie. Bisogna tenere conto del fatto, che specie se si va all’estero, se ci si dovesse contagiare, anche in modo asintomatico, non si può tornare in Italia a casa propria.

Viaggiare ai tempi di Covid: come funziona l’areazione in volo?

L’aereo è considerato da molti esperti uno dei mezzi di trasporto più sicuro per quanto riguarda il rischio di contagi. Il sistema di areazione prevede la circolazione del 50% di aria presa dall’esterno e del 50% di aria interna, ma filtrata tra le 20 e le 30 volte all’ora. In pratica l’aria che respiriamo in alta quota cambia ogni 2-3 minuti.

Il ricambio avviene attraverso i filtri Hepa (High efficiency particulate air). Questi filtri contengono al loro interno 12 pannelli in fibra di vetro, capaci di catturare fino al 99,97% delle microparticelle anche di 0,01 micrometri di diametro. I coronavirus hanno una dimensione che va da 0,08 a 0,16 micrometri. Inoltre l’areazione degli aerei è studiata in modo che il getto d’aria spinga verso il basso.

Anche in aereo mascherine fondamentali

Naturalmente si tratta di situazioni che abbassano il rischio, ma non lo eliminano. Se un passeggero starnutisce o tossisce le particelle di goccioline di saliva possono arrivare molto più in là e non solo nei sedili intorno a lui. Specie se indossa male la mascherina o se non la indossa perché sta mangiando o bevendo. Ecco perché è fondamentale che tutti indossino le mascherine in volo.

Viaggiare ai tempi di Covid: attenzione agli aeroporti

Se l’aereo sembra uno dei luoghi più sicuri, c’è però il problema aeroporto. Gli scali, specie quelli delle grandi città o delle più famose località di villeggiatura, sono spesso molto affollati. Occorre stare particolarmente attenti. Oltre a indossare sempre le mascherine e a igienizzarsi spesso le mani, bisogna fare in modo di riuscire a stare a distanza dalle numerose persone che incontreremo. Attenzione soprattutto se viaggiate con bambini piccoli che non usano ancora le mascherine.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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