Si tocca ferro. Non si passa sotto le scale né tantomeno ci si azzarda ad aprire l’ombrello in casa. E se passa il gatto nero, meglio spendersi in tutti i gesti scaramantici conosciuti. La sfiga spesso sembra davvero esistere e quale giorno migliore per sentirsi minacciati del venerdì 17? Per questo il CICAP (Comitato italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) anche quest’anno non manca l’appuntamento con la Giornata Anti Superstizione, alla sua sesta edizione, a cavallo tra il serio e lo scherzoso. I volontari del comitato, la cui missione è combattere irrazionalità e superstizione attraverso l’?uso della scienza e della ragione, scenderanno in alcune piazze italiane per incitare i passanti a sfidare la malasorte cimentandosi in ‘prove’ pratiche sul tema scelto per quest’anno, la superstizione a tavola. Chi lo vorrà potrà rovesciare del sale, incrociare le posate, capovolgere del pane.
«Essere superstiziosi condiziona negativamente la vita delle persone, che senza accorgersene alterano il proprio comportamento finendo per provocare proprio gli eventi sfortunati che tanto li spaventano», spiega Massimo Polidoro, Segretario Nazionale del CICAP e docente di Psicologia dell’?Insolito all’?Università di Milano-Bicocca. «Oppure interpretano in modo negativo qualunque circostanza legata a un oggetto ritenuto ?porta-jella?. In ogni caso, questo tipo di atteggiamenti si trasforma in una profezia che si autoavvera. Non dimentichiamo, infine, che la memoria è selettiva, vale a dire che tendiamo a ricordare di più gli eventi che confermano le nostre credenze, piuttosto che quelli che le smentiscono». La giornata anti superstizione può essere celebrata anche sui social, postando un gatto nero sul proprio profilo.
17/07/2015