Contagi con una dose di vaccino: arriva finalmente uno studio che fa chiarezza. Una dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca riduce il rischio di contagio da coronavirus di quasi due terzi. È questo in estrema sintesi il risultato di uno studio dell’Università di Oxford e dell’Office for National Statistics, l’Istat inglese per intenderci. I ricercatori in forza nei due centri di ricerca hanno messo sotto la lente di ingrandimento i risultati dei tamponi di più di 350.000 cittadini britannici. Com’è noto le difese immunitarie dei vaccinati impiegano circa 3 settimane a reagire e a formare gli anticorpi. Dopo questo lasso di tempo le infezioni da coronavirus sono diminuite del 65 per cento.
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Contagi con una dose di vaccino: funzionano meglio per le infezioni con sintomi
Le vaccinazioni sembrano più efficaci nei confronti delle infezioni con sintomi, rispetto a quelle asintomatiche. Per quanto riguarda quelle sintomatiche la riduzione arriva addirittura al 72 per cento. Per quelle senza sintomi si ferma al 57 per cento.
I ricercatori hanno anche analizzato l’impatto della seconda dose di Pfizer. Il team di lavoro ha scoperto che con la seconda iniezione la riduzione delle infezioni con sintomi raggiunge il 90 per cento. Quelle senza sintomi si fermano a un comunque ragguardevole 70 per cento. Il gruppo di ricerca non ha potuto calcolare cosa succede con la seconda iniezione di AstraZeneca perché sono troppo poche ancora le persone che hanno ricevuto la seconda inoculazione di questo tipo di vaccino.
Ok la scelta del governo inglese di procedere prima a una dose di massa e poi pensare alla seconda
Ecco perché la scelta del governo britannico di procedere prima alla vaccinazione di massa con una sola dose di vaccino e solo in un secondo momento pensare alla seconda sia vincente. Avendo fatto i test in Gran Bretagna si è avuta anche la conferma che i vaccini funzionano molto bene contro la variante inglese che ormai è la predominante in tutto il Vecchio Continente.
Contagi con una dose di vaccino: la risposta anticorporale simile per Pfizer e AstraZeneca
Lo stesso gruppo di ricercatori ha anche studiato le risposte degli anticorpi ai vaccini. Si è visto che in un primo momento i vaccini a mRna facciano aumentare più rapidamente il numero di anticorpi. Questi anticorpi però dopo poco tempo scendono a un livello del tutto simile a quello raggiunto con il vaccino di AstraZeneca. In totale il 95% delle persone vaccinate ha avuto una forte risposta anticorporale.