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Un cortometraggio racconta il “labirinto” dell’asma grave

Immagini create dall'intelligenza artificiale per aumentare la consapevolezza su questa malattia che colpisce il 10% di chi ha l'asma

Si intitola “Respira. Un nuovo vento per l’asma grave” il cortometraggio promosso da AAIITO – Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’asma grave e favorire l’emersione di questa patologia spesso sottovalutata.

Cortometraggio sull’asma grave girato con immagini create dall’intelligenza artificiale

“Respira” offre uno sguardo simbolico ed emotivo sulla vita dei pazienti con asma grave, utilizzando tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale per generare immagini e musiche evocative che trasmettono la complessità di questa condizione.

Gruppo San Donato

La trama del cortometraggio si ispira alle testimonianze raccolte nel libro “Dottore, ho l’asma. È grave?”, una raccolta di esperienze vissute da undici pazienti con asma grave, e trasmette un messaggio centrale di speranza. Grazie ai progressi della medicina, in particolare alla introduzione di farmaci biologici personalizzati, è oggi possibile spezzare le catene di questa malattia debilitante e restituire ai pazienti una vita più normale.

L’importanza dei farmaci biologici

«Il cortometraggio “Respira” si inserisce nella più ampia campagna “Dottore ho l’asma. È grave”, promossa da AAIITO e che, a partire dal 2020, intende far emergere la consapevolezza di questa patologia, informando sull’impatto epidemiologico, sulle gravi conseguenze di una gestione inadeguata e sulla disponibilità di terapie innovative» spiega Antonino Musarra, Responsabile comunicazione AAIITO.

«Inoltre si propone di segnalare l’esistenza di centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento dell’asma grave, oltre a sensibilizzare sull’importanza dei farmaci biologici e sull’urgenza di potenziare gli ambulatori dedicati a questa patologia».

Le terapie biologiche mirate hanno rivoluzionato la gestione dell’asma grave riducendo le riacutizzazioni e l’uso di cortisone, tuttavia ancora troppo tempo trascorre tra l’insorgenza della malattia e la diagnosi in centri specializzati e questo ha conseguenze sulla qualità di vita del paziente.

La presa in carico del paziente dev’essere costante

«Considerando l’importanza di una corretta gestione dell’asma grave in quanto patologia cronica, è fondamentale che il paziente sia seguito e trattato in maniera tempestiva e continuativa. Per questo potrebbero assumere un ruolo sempre più importante i programmi di supporto ai pazienti che integrino i percorsi di cura condivisi con gli specialisti e rispondano alle esigenze dei pazienti supportandoli quotidianamente» aggiunge Maria Beatrice Bilò, Responsabile formazione AAIITO.

“Respira” è disponibile sul sito dottoreasmagrave.it e sul canale You Tube Dottore ho 
l’Asma. È Grave?

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