Giovani e disturbi alimentari. Un adolescente italiano su tre combatte ogni giorno con il cibo. Del resto il nostro è tra i Paesi con i tassi più alti di obesità in Europa. Le cause sono un’alimentazione disordinata, il cattivo esempio dei genitori e la voglia di sentirsi belli e accettati.
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Giovani e disturbi alimentari: italiani decisamente sopra la media internazionale
Il dato mondiale dice che il 22% di chi ha tra i 6 ei 18 anni convive con questi problemi. L’Italia ha dati peggiori della media internazionali, uno su tre, contro un su cinque della media mondiale. La notizia è contenuta in una importante revisione svolto dall’Università di Castilla-La Mancha in Spagna, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Jama Pediatrics. La meta analisi ha messo sotto la lente di ingrandimento una trentina di studi, con dati che arrivavano da 16 Paesi diversi.
Giovani e disturbi alimentari: non solo bulimia e anoressia
Quando si parla di disturbi alimentari dobbiamo ricordarci che non esistono solo bulimia e anoressia. Troppo spesso già in famiglia queste situazioni vengono sottovalutate, che però a lungo andare possono incidere pesantemente sulla qualità della vita.
Dal punto di vista di genere, sono sempre le ragazzine le più interessate da questi disturbi, anche se il numero dei loro coetanei maschi sta crescendo. Al momento si parla di un 30% di ragazze e di un 17% di ragazzi.
Gli studi presi in esame sono precedenti alla pandemia, quindi la situazione potrebbe essere anche molto peggiore
Per quanto riguarda la situazione italiana i ricercatori in forza al centro di ricerca spagnolo hanno preso in considerazione molti studi, tutti svolti prima della pandemia, che ha acuito il problema. Uno dei più importanti è del 2016 e aveva visto la partecipazione di 4 università italiane. Nello specifico quella di Napoli, Salerno, Torino e Cagliari.
L’alimentazione disordinata è un problema significativo tra i bambini e gli adolescenti e la diagnosi precoce e l’intervento sono fondamentali per prevenire conseguenze sulla salute a lungo termine. Questi risultati possono aiutare gli operatori sanitari, gli educatori e i genitori a comprendere l’entità del problema e sviluppare strategie di prevenzione e intervento.
Quali sono i segnali di un’alimentazione disordinata?
Questi comportamenti potrebbero includere un’ossessione per il peso o la forma del corpo, un’immagine di sé distorta, rigide regole dietetiche, abbuffate e successivi comportamenti per eliminare il cibo. Anche l’eccesso di esercizio fisico può essere un altro campanello d’allarme. Anche l’esagerata attenzione alla salubrità degli alimenti può rappresentare un fattore di rischio.
Un’alimentazione disordinata può anche manifestarsi attraverso la decisione di evitare alcuni macronutrienti, come ad esempio i carboidrati. Spesso si rinuncia a cene, pranzi e compleanni con gli amici per evitare di far capire che si ha un problema,