News

Tumore del sangue: una campagna per dare voce a chi lotta tutti i giorni

È online la campagna nazionale “Diamo voce al futuro” per informare e portare alla luce le sfide di coloro che ogni giorno devono lottare contro un tumore del sangue: clinici, ricercatori, pazienti e caregiver. Al centro della campagna ci sono i racconti di coloro che sono in prima linea nella lotta ai tumori ematologici. A partire dal 15 settembre, vengono mandati in onda podcast e video-podcast sul portale informativo dedicato e sulle relative pagine Facebook e Instagram. Le puntate, articolate in tre serie, fanno emergere il punto di vista della scienza e della ricerca, dei pazienti, e di chi, come i volontari dell’Associazione AIL e i caregiver, si occupano ogni giorno di dare sostegno e speranza ai malati. Ad aprire questa iniziativa, la serie “Tumori del sangue. Cosa si ammala, come si cura” che ha come voce narrante quella di Massimo Temporelli, impegnato da 25 anni nella diffusione della cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione. Seguono gli episodi dedicati a chi affronta la malattia e a chi se ne prende cura, rispettivamente con le serie “Io non ho paura” e “Volontari, figli e genitori”. La campagna è promossa da Janssen Oncology e patrocinata da AIL – Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma.

Il portale propone anche informazioni e aggiornamenti riguardanti i progressi della ricerca e delle terapie disponibili. «Leucemie, linfomi, mielomi sono tumori rari per i quali la ricerca risulta di fondamentale importanza» sottolinea Paolo Corradini, Direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Cattedra di Ematologia dell’Università degli Studi di Milano. «Basti pensare che l’incidenza è di circa 60 casi ogni 100.000 abitanti, cioè circa 36.000 nuovi pazienti in Italia ogni anno. È grazie alla ricerca che oggi si può parlare di guarigione o di cronicizzazione della malattia per la maggior parte dei tumori ematologici. Va anche aggiunto che per alcuni di essi, oggi con i nuovi farmaci e le terapie cellulari più avanzate come le ATMP – Advanced Therapy Medicinal Product si possono ottenere dei risultati che solo 10 anni fa non erano immaginabili».

Gruppo San Donato

I progressi terapeutici hanno consentito di gestire questi tumori anche per i pazienti più piccoli. «Leucemie acute e linfomi sono tra i tumori pediatrici più comuni» commenta Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Il progresso e la ricerca scientifica permettono di avere oggi sempre più terapie efficaci per guarire questi tumori. Basti pensare che la probabilità di guarigione per una leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente dell’età pediatrica, supera oggi il 90 per cento. Un esempio tra tutti è rappresentato dalla terapia a base di cellule Car-T, basata sull’impiego di linfociti del paziente geneticamente modificati per essere reindirizzati sul bersaglio tumorale. Questa terapia rappresenta un’ulteriore opzione terapeutica di rilevante efficacia sia per le leucemie linfoblastiche acute del bambino, sia per i linfomi a grandi cellule B dell’adulto. Grazie a queste terapie innovative diventa oggi largamente perseguibile l’obiettivo di curare di più e meglio i bambini di oggi che diventeranno gli adulti del futuro».

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio