Sta bene e non ha alcun sintomo di rigetto l’uomo che un mese fa ha subito un trapianto con un cuore di maiale geneticamente modificato. Si tratta della seconda volta al mondo che avviene. La prima era stata fatta su un uomo che è morto poco dopo.
Lo scorso settembre Lawrence Faucette si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico sperimentale. Le sue condizioni di salute non gli permettevano di mettersi in lista di attesa per il trapianto di un cuore da donatore umano.
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Trapianto con un cuore di maiale: nessun rigetto per il momento
I medici che lo hanno in cura sostengono che il suo nuovo cuore ora stia funzionando in modo eccellente. Non c’è alcuna evidenza di infezione o di rigetto. Gli esperti hanno spiegato che stanno sensibilmente diminuendo anche la terapia orale che serviva a supportare il lavoro del cuore del paziente. Quindi ora sta lavorando praticamente da solo, senza aiuti esterni.
Il prossimo passo sarà quello di capire se Lawrence avrà la forza necessario per mettere in atto funzioni quotidiane. Per questo si sta sottoponendo a sedute con il fisioterapista, facendo soprattutto la cyclette per potenziare la muscolatura delle gambe.
Trapianto con un cuore di maiale: come funziona lo xenotrapianto?
Lo xenotrapianto sperimentale ha avuto il via libera dalla Food and Drug Administration, l’agenzia americana del farmaco, all’interno del programma per l’uso compassionevole delle terapie sperimentali.
Il cuore di maiale ha subito un trattamento di modificazione genetica, messo a punto da un’azienda americana, la Revivcor. In particolare gli esperti hanno disattivato una proteina contenuta nelle cellule del sangue dell’animale, che avrebbero potuto scatenare una reazione grave del sistema immunitario del paziente. Gli scienziati hanno aggiunto anche sei geni umani per far diminuire le probabilità di rigetto.
I medici hanno prescritto al signor Faucette anche un anticorpo sperimentale per sopprimere il suo sistema immunitario e prevenire il rigetto.
Quanti italiani attendono un trapianto di cuore?
Lo xenotrapianto può rappresentare una buona alternativa al trapianto di cuore umano, se le sperimentazioni daranno esito positivo. Solo in Italia secondo il ministero della Salute ci sono 600 pazienti in attesa per un trapianto di cuore e ogni anno si effettuano circa 250 interventi. I tempi di attesa in qualche caso sono così lunghi che diversi pazienti perdono la vita attendendo il proprio turno.
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