Dopo un 2020 con un netto calo nel numero delle donazioni e dei trapianti di organi, le donazioni e i trapianti di organi nel 2021, insieme a quelli di tessuti e cellule sono tornati ai livelli pre pandemia. I dati arrivano dalle relazione redatta dal Centro Nazionale Trapianti.
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Trapianti di organi nel 2021 cresciuti di quasi il 10%
Le conseguenze di Covid si sono fatte sentire anche in questo settore con un calo complessivo del 10 per cento. Nel 2021 la Rete trapianti ha fatto segnare un +12,1% sul fronte delle donazioni di organi e del 9,9% su quello dei trapianti. Questo nonostante le terapie intensive siano finite spesso sotto pressione durante l’anno.
Tasso di donazione di organi meglio del 2019
Il numero dei prelievi di organi è tornato sopra quota 1.700, come prima della pandemia. In totale le donazioni nel 2021 sono state 1.725 contro le 1.539 del 2020, di cui 1.363 da donatori deceduti (+10,4%) e 362 da viventi (+19,1%). Il tasso di donazione è risalito a 22,9 donatori per milione di abitanti. Meglio anche del 2019, quando il dato si era fermato a 22,8 per milioni di abitanti.
Donazioni: sempre bene il Nord, ma alcune regioni del Sud crescono molto
Le regioni con il maggior numero di donazioni in rapporto alla popolazione sono state Valle d’Aosta, Toscana ed Emilia Romagna, con un tasso rispettivamente di 64, 47,7 e 37,4 per milione. Le regioni del Centro-Sud sono ancora fanalino di coda. Molte bene però la Basilicata che è passata da 5,3 a 18,1, ma anche l’Abruzzo che ha fatto segnare un +8,6 e la Puglia e la Sicilia a +5,4.
Trapianti di organi nel 2021: quasi 3.800 in un anno
Complessivamente sono stati 3.778 i trapianti eseguiti in Italia nel 2021, 341 in più rispetto al 2020. È il terzo miglior risultato di sempre nel nostro Paese. L’aumento più importante si è avuto nei trapianti di fegato (1.376, +14,5%). Sono cresciuti tantissimo anche quelli di pancreas (passati dai 41 del 2020 ai 55 del 2021). Più 7,6% per i trapianti di rene, che sono sempre quelli più numerosi (2.051, oltre la metà del totale). In salita anche i trapianti di cuore (251, +5,5%). Rimane più contenuta l’attività di trapianto di polmone: 115 interventi eseguiti, lo stesso numero di 12 mesi prima.
La regione nella quale sono stati effettuati più trapianti è stata ancora una volta la Lombardia (686), seguita da Veneto (523) ed Emilia Romagna (486).
Bene anche i trapianti da midollo osseo
I trapianti da midollo osseo da donatori non consanguinei sono stati 931 (+6,4%). Le donazioni effettive sono arrivate a quota 300 (+4,2%) di cui ormai quasi il 90% prelevate da sangue periferico (più semplice e rapido). Diminuisce ancora la donazione “tradizionale” da midollo osseo vero e proprio. Positivo anche il bilancio delle nuove iscrizioni al Registro dei donatori di midollo osseo IBMDR. Sono stati 24.227 i nuovi donatori potenziali registrati nel 2021. Nel 2020 erano stati 20.960. In totale gli iscritti attivi al Registro sono comunque saliti a 469.650 (+1,9%).
Salgono anche i trapianti da tessuto umano
Molto positivo il bilancio per quanto riguarda i trapianti di tessuti umani. Nel 2021 ne sono stati effettuati 18.506, oltre 4mila in più rispetto all’anno precedente (+29,7%). In quasi metà dei casi (9.047) si è trattato di trapianti di tessuto muscolo-scheletrico (+33,8%). Sono però in aumento tutte le tipologie di intervento. Più contenuto l’aumento delle donazioni, che sono state 9.968 (+6,9%), di cui 6.695 di cornea (+6,6%). Da segnalare il primo caso di donazione e trapianto di tessuto adiposo.
Trapianti di organi nel 2021: crescono le dichiarazioni di volontà
Negli ultimi 12 mesi sono state recepite 3.201.540 dichiarazioni di volontà, di cui 2.204.318 consensi alla donazione (68,8%) e 997.222 opposizioni (31,2%). La percentuale di “sì” è la più alta mai raccolta in un anno. Un risultato positivo considerato che nel 2020 le opposizioni erano state il 33,6%, due punti e mezzo in più. Il calo dei “no” è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale.
Recuperata la situazione in un solo anno
Per il direttore del Cnt Massimo Cardillo “aver recuperato in un solo anno il gap accumulato all’inizio della pandemia è un grande risultato il cui merito va all’intera rete trapiantologica che ha dimostrato di essere solida e resiliente, dal Nord al Sud del Paese. Ora dobbiamo cogliere le opportunità che arriveranno dal Recovery Fund e dal Pnrr per offrire una presa in carico ancora più capillare a tutti i pazienti trapiantati e in attesa di trapianto”.