I test salivari per il Green Pass restano in una zona di ambiguità. In molti, tra coloro che non hanno ancora la Certificazione Verde, hanno sperato di potersi affidare a questo esame più economico e semplice da effettuare. Com’è noto esistono due tipi di test salivari:
- uno antigenico, cosiddetto rapido, che non necessita di analisi di laboratorio;
- quello molecolare che invece ha bisogno di essere analizzato in un laboratorio.
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Test salivari per il Green Pass: non idonei per avere il certificato
Una circolare del ministero della Salute spegne queste speranze. Secondo il dicastero guidato da Roberto Speranza i test rapidi antigenici salivari non sono idonei ad avere il Green Pass. Nel documento si legge che «i test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro-nasofaringei. Non raggiungono infatti i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità».
Ma c’è di più. Il ministero della Salute ricorda che questi test non fanno parte della lista decisa dall’Unione europea per ottenere la Certificazione verde Covid-19.
Test salivari per il Green Pass: chi può usare quelli molecolari
Per quanto riguarda invece i test salivari molecolari sono ancora sotto la lente di ingrandimento degli esperti per capire se siano idonei o no. Questa seconda categoria di esami che usano campioni di saliva «possono essere usati nell’ambito di attività di screening per:
- i bambini coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2 in ambito scolastico,
- in caso di contatti in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di monitoraggio,
- gli operatori sanitari e socio-sanitari negli screening programmati in ambito lavorativo,
- le persone fragili con o senza sintomi con scarsa capacità di collaborazione. Fanno parte di questa fattispecie alcune categorie di portatori di disabilità, alcuni anziani ricoverati nelle Rsa e persone con disturbi dello spettro autistico.
Cosa significa? Attenzione per il personale medico resta l’obbligo vaccinale
Significa che i test molecolari sono validi per i bambini che vanno a scuola e che sono coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione del Covid. C’è il via libera anche per gli operatori sanitari per gli screening programmati al lavoro e per le persone in cui è particolarmente difficile procedere a un tradizionale tampone oro faringeo. Ricordiamo che gli operatori sanitari hanno l’obbligo vaccinale. L’ha deciso un decreto legge dello scorso mese di aprile.
C’è anche un’altra novità. Finora per tutti i test diversi dal tampone molecolare in caso di positività c’era la necessità di fare anche un tampone analizzato in laboratorio per averne certezza. Ora in caso di positività del test salivare molecolare non bisognerà più avere conferma dal tampone.