Avere un test rapido per la polmonite batterica in questi tempi è ancora più importante. Una delle conseguenze gravi di Covid 19 può essere rappresentata infatti da una concomitante polmonite batterica. I polmoni già attaccati dal coronavirus devono reagire anche a un’aggressione batterica. Va da sé che in questi casi diventa estremamente urgente capire quale sia il batterio responsabile di questa polmonite per iniziare il prima possibile una terapia antibiotica ad hoc.
Un nuovo studio dimostra quanto sia efficace un innovativo esame per la diagnosi rapida della polmonite batterica. Il test si chiama FilmArray Pneumonia Plus (FA-PP). È un esame che si basa sulla tecnologia PCR, come i tamponi molecolari per la diagnosi di Covid. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Microbiology Spectrum.
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Test rapido per la polmonite batterica: come funziona?
Questo nuovo test non richiede una coltura. L’esperto usa il liquido di lavaggio bronco-alveolare (BAL) e fornisce una risposta in appena 1-2 ore. L’esame rivela il tipo di batterio e dice anche se si tratta di uno antibiotico-resistente. Questo dettaglio è fondamentale, specie per le persone ricoverate in Terapia Intensiva. FilmArray Pneumonia Plus è in grado di identificare fino a 27 diversi agenti patogeni, facendone un’analisi quantitativa. Come si diceva riesce a evidenziare l’eventuale presenza di 7 diversi geni di antibiotico-resistenza.
“La polmonite dal punto di vista dell’impatto clinico è molto importante, sia nel caso delle polmoniti acquisite in comunità, cioè fuori dall’ospedale, che di quelle ospedaliere”. Maurizio Sanguinetti è direttore del Dipartimento Scienze di Laboratorio e infettivologiche, direttore della UOC Microbiologia del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. È anche professore ordinario di Microbiologia all’Università Cattolica e presidente della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases.
Spesso le polmoniti prese in ospedale sono antibiotico resistenti
Si tratta di forme causate da batteri diversi. Spesso quelle ospedaliere sono causate da microrganismi antibiotico-resistenti. Purtroppo l’approccio diagnostico convenzionale (esame colturale e antiobiogramma) è complesso e a volte insufficiente. Per questo può essere necessario ricorrere a terapie antibiotiche, che possono portare a un aumento significativo di consumo di antibiotici, anche inappropriato. “Instaurare una terapia antibiotica mirata invece – sottolinea il professor Sanguinetti – oltre a permettere di trattare in maniera più efficace la polmonite, consente di non peggiorare il problema dell’antibiotico-resistenza. Quindi, un sistema diagnostico come questo è molto utile in un’ottica di gestione clinica appropriata”.
Test rapido per la polmonite batterica: in quasi 9 casi su 10 terapia mirata entro sei ore dal test
“Al Gemelli, durante la seconda ondata pandemica, abbiamo valutato l’efficacia di questo sistema diagnostico, nella gestione dei pazienti Covid-19. Confrontando il periodo della seconda ondata con quello della prima ondata e andando a valutare tante variabili, abbiamo osservato una netta riduzione del tempo necessario per instaurare una corretta terapia antibiotica. E i risultati non lasciano dubbi. Utilizzando questo test, nella seconda ondata, è stato possibile instaurare una terapia antibiotica mirata entro sei ore dall’acquisizione del campione biologico, nell’86% dei casi. Durante la prima ondata, utilizzando i metodi di indagine tradizionali (esame colturale e antibiogramma) questo è stato possibile solo nel 19% dei casi”.