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Test per verificare chi ha gli anticorpi per Covid-19: come funziona?

È arrivata la certificazione CE per il kit rapido tutto italiano per capire se i pazienti siano diventati immuni al coronavirus

Capire chi siano le persone che in queste settimane hanno sviluppato gli anticorpi per la malattia provocata dal coronavirus è una delle questioni principali degli ultimi giorni. I motivi sono tutti importanti. Innanzitutto perché sappiamo che la Covid-19 è una patologia che si manifesta in modo molto articolato. In 8 casi su 10 i più importanti studi clinici ci hanno spiegato che i sintomi o non ci sono – i cosiddetti asintomici – o sono lievi, più o meno quelli di un raffreddore – i paucisintomatici. Ecco perché diverse ricerche statistiche indicano il vero numero dei contagiati in milioni di persone solo in Italia. Tre importanti lavori scientifici sostengono che nel nostro Paese le persone che siano state infettate dal coronavirus siano tra i 5.500.000 e i 6 milioni. In una situazione di questo tipo avere un test per verificare chi ha gli anticorpi per Covid-19 è cruciale.

Test per verificare chi ha gli anticorpi: all’inizio sarà fatto sui pazienti per verificare se hanno sviluppato le difese

Naturalmente i primi ad essere sottoposti a questo esame sarà il personale sanitario. La difficoltà finora è stata quella di avere un esame che sia attendibile. Ne esistono già alcuni sperimentali, altri addirittura già in vendita online che però non hanno un tasso di attendibilità sufficiente a ritenerli efficaci. È invece in arrivo un test tutto italiano che ha visto la collaborazione del Policlinico San Matteo di Pavia con i laboratori di Saluggia nel vercellese della multinazionale di diagnostica DiaSorin.

Gruppo San Donato

Arrivata la certificazione Ce

La certificazione Ce che ne certifica appunto la validità  è arrivata lunedì 20 aprile. Ora possono partire i test per verificare chi ha gli anticorpi. Il costo per ogni esame è inferiore a 5 euro con il risultato che arriva in un’ora. Nel nostro Paese potranno essere processati circa 500.000 campioni al giorno. Questo significa che in pochi giorni potranno essere verificate le condizioni di milioni di italiani.

Come avviene il test?

Il test prevede un semplice prelievo di sangue. Il kit lo analizzerà in modo automatizzato. In pratica il sangue entra in contatto con la proteina sintetica costruita utilizzando un pezzo di Sars-Cov-2, che è il coronavirus che provoca la malattia. Se all’interno del campione c’è l’anticorpo, il dispositivo emetterà un segnale luminoso.

I ricercatori del San Matteo di Pavia hanno utilizzato campioni di sangue di pazienti ricoverati. Un altro tema importante è capire per quanto tempo si rimanga immuni. Ecco perché si prevede di rifare i test ogni 6-12 mesi.

La notizia è ancora più importante se si prende in considerazione il fatto che l’agenzia del farmaco cinese, la National Medical Products Administration (Nmpa), non ha invece ancora dato la certificazione ai test per verificare chi ha gli anticorpi messi a punto in Cina, che invece erano già sul mercato e che quindi non devono essere utilizzati.

Test per verificare chi ha gli anticorpi: la fase 2 prevederà i test di massa

Come si diceva prima, ci sono poi tutte le persone che non sono mai state sottoposte a un tampone per verificare la loro positività, perché asintomatici o paucisintomatici. Un test per verificare chi ha gli anticorpi sarebbe estremamente importante. In realtà le cronache hanno riportato anche di molti casi di persone che nonostante avessero febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie, non hanno avuto la possibilità di fare il tampone. Comunque in queste persone il test riesce a rilevare la quantità totale di anticorpi. Se ci sono gli anticorpi neutralizzanti, verranno considerate immuni. In assenza però del doppio tampone di negatività dovranno comunque continuare a muoversi con mascherina e seguendo il distanziamento sociale.

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