Il progresso tecnologico e un’encomiabile qualità dei servizi si incontrano nella Casa di Cura Villa Igea, un centro di eccellenza nel cuore dell’Italia, ad Ancona, dove recentemente è stata eseguita la prima gastrectomia sub-totale robotica con il rivoluzionario metodo Huscher su una paziente affetta da un tumore nella parte distale dello stomaco.
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Gastrectomia sub-totale con metodo Huscher: di cosa si tratta?
Alla luce della complessità della procedura, tanto pioneristica quanto rivoluzionaria, procediamo con ordine e cerchiamo di capirne di più. «Innanzitutto per gastrectomia sub-totale si intende l’asportazione di un’ampia porzione, più precisamente dei quattro quinti, dello stomaco nei pazienti con cancro gastrico» precisa Cristiano Huscher, direttore della chirurgia oncologica robotica del Policlinico di Abano Terme. Il primo a eseguire questa tipologia di intervento totalmente in laparoscopia, ormai tantissimi anni fa, è stato proprio il professore all’Osaka Medical Center, in Giappone.
«L’innovazione è stata adottare questa tecnica chirurgica in tutte le fasi dell’operazione, compresa quella relativa alle suture che, diversamente da quanto avveniva nella chirurgia a cielo aperto, sono state eseguite direttamente all’interno del corpo, senza fare alcun taglio esterno. Sulle potenzialità di questo approccio completamente mininvasivo ho poi condotto uno studio, pubblicato su Annals of Surgery, e in seguito ho messo definitivamente a punto il suddetto metodo che, come si può intuire, prende il mio nome» continua lo specialista.
Oggi ad asportare lo stomaco e a fare le suture ci pensa il robot
Con l’ingresso della robotica in sala operatoria si è fatto poi un ulteriore passo in avanti. Nel robot il chirurgo ha trovato un alleato fidato, che gli ha messo a disposizione le sue competenze per semplificare procedure particolarmente complesse, innalzare gli standard qualitativi degli interventi e migliorare l’esperienza del paziente operato.
«Per la gastrectomia sub-totale in Casa di Cura Villa Igea mi sono avvalso interamente della chirurgia robotica, con la quale ho eseguito anche la sutura manuale fra il terzo superiore dello stomaco, cioè quello che comunica direttamente con l’esofago, e l’intestino digiuno, per ripristinare la via digestiva della donna. Anziché fare le cuciture con le suturatrici meccaniche, che possono comunque cedere in qualche punto, ho deciso di eseguirle “a mano”, cioè con il filo e il porta ago chirurgico, con il robot. Insomma, quello che si faceva in chirurgia tradizionale è stato trasferito in robotica e per di più con risultati eccellenti» continua Huscher. Con la robotica, inoltre, è possibile eseguire anche il test con il verde di indocianina, «una sostanza che, iniettata nel corpo, è in grado di dirci se le pareti di stomaco e intestino sono ben ossigenati durante la sutura e non a rischio di cedimento».
I vantaggi della robotica nella gastrectomia sub-totale
I vantaggi di questa procedura sono molteplici, sia per la maggior precisione e qualità nelle modalità di intervento sia in termini di ripresa della paziente. «Il robot non ha tremori, ha una possibilità di movimento più estesa di quella umana, riesce a raggiungere ogni posizione richiesta ed è estremamente preciso in quello che fa. Il chirurgo, seppur preparato, abile e competente, avrà sempre dei limiti intrinsechi alla propria natura, mentre la macchina è, in questo senso, perfetta. Con la robotica siamo anche in grado di ottenere in anteprima l’esatta topografia del corpo che andremo a operare, in modo da conoscere qualsiasi struttura e conformazione, come ad esempio vasi sanguigni pericolosi o fasci nervosi da conservare. Questo approccio innovativo ci consente anche di configurare una resezione gastrica personalizzata, calibrando la grandezza della sutura che si desidera per ogni paziente» conclude il professore.
A cura di OK Promotion