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Quali sono i videogiochi che fanno bene alla mente?

Caratterizzati da una trama lenta e ambientazioni bucoliche, rappresentano un rifugio dalla frenesia della vita quotidiana e promettono effetti positivi sul benessere mentale e sulle capacità cognitive

I videogiochi sono considerati un’attività potenzialmente dannosa per i giovani. Una preoccupazione crescente che deriva dal rischio di dipendenza, dalla possibile influenza negativa di contenuti violenti o competitivi oltre al timore che possano interferire con lo studio, il sonno o le relazioni sociali.

Tuttavia, negli ultimi anni, il mondo videoludico ha visto emergere un genere che si distingue per la sua capacità di offrire esperienze rilassanti e confortevoli: i cosiddetti “cozy games“. Questi giochi, caratterizzati da una trama lenta e gratificante, ambientazioni accoglienti e una narrativa positiva, rappresentano un’alternativa ai titoli più impegnativi e stressanti promettendo effetti positivi sul benessere mentale e sulle capacità cognitive.

Gruppo San Donato

Cosa sono i cozy games?

I cozy games sono progettati per fornire un’esperienza videoludica priva di stress, focalizzandosi su attività come l’esplorazione, la creazione e l’interazione sociale all’interno del gioco. L’obiettivo principale non è la competizione o la sfida intensa, ma piuttosto il piacere di immergersi in un mondo sereno (spesso bucolico) e accogliente.

Un esempio emblematico è “Animal Crossing: New Horizons”, che ha visto un’enorme popolarità durante il lockdown del 2020, vendendo oltre 13 milioni di unità nelle prime sei settimane L’obiettivo non è ben definito ma chi gioca è incoraggiato a passare il tempo nel villaggio dedicandosi a diverse attività, come collezionare oggetti, piantare fiori o alberi e socializzare con gli altri abitanti.

Hanno effetti positivi sul benessere mentale

Diversi studi hanno evidenziato i potenziali benefici dei cozy games sulla salute mentale. La loro natura rilassante e le sfide costruttive possono contribuire a ridurre lo stress e l’ansia, migliorando la qualità della vita dei giocatori. Inoltre, questi giochi promuovono un senso di comunità sia all’interno del gioco che tra i giocatori, favorendo connessioni sociali positive.

Cozy games e capacità cognitive

Da recenti test cognitivi e di imaging cerebrale provenienti dall’Adolescent Brain Cognitive Development Study (Abcd), è stato osservato che i bambini che giocano per più di tre ore al giorno sono più veloci e accurati nello svolgere compiti cognitivi.

Non solo: le analisi di imaging cerebrale, svolte con la risonanza magnetica funzionale, hanno rilevato che gli stessi bambini mostravano un’attività cerebrale più elevata nelle regioni del cervello associate all’attenzione e alla memoria. Tuttavia, hanno mostrato anche una minore attività cerebrale nelle regioni cerebrali legate alla vista.

Cozy games e apprendimento scolastico

Un’evoluzione di questi giochi potrebbe aiutare a comprendere meglio le capacità di apprendimento di chi è davanti allo schermo. Di recente, i ricercatori del Kennedy Krieger Institute e della Nottingham Trent University negli Stati Uniti hanno pubblicato uno studio su un videogioco innovativo chiamato Computerized Assessment of Motor Imitation (CAMI). Si tratta di un gioco della durata di un minuto, sviluppato con l’obiettivo di aiutare a distinguere l’autismo da altri disturbi del neurosviluppo, come l’ADHD. Il videogioco sfrutta una tecnologia di motion-tracking per monitorare e analizzare le capacità motorie di imitazione nei bambini, offrendo così un possibile strumento di supporto per la diagnosi precoce.

Motivazioni che spingono a videogiocare

Uno studio recente, The Power of Play, condotto su 13.000 giocatori in 12 nazioni, conferma che il divertimento è il motivo principale per videogiocare, ma non l’unico. Molti giocatori ritengono che i videogiochi siano un modo sano per sfogarsi, migliorare il benessere emotivo e affrontare momenti difficili. In Italia, oltre 1.000 videogiocatori coinvolti nella ricerca hanno evidenziato diversi benefici:

  • il 70% ritiene che stimolino la mente
  • il 78% che favoriscano la connessione tra persone diverse
  • il 75% che rendano l’intrattenimento più accessibile anche a chi ha abilità differenti.

Inoltre, il 69% afferma che riducono lo stress, il 58% l’ansia e il 45% la solitudine. Per le donne tra i 25 e i 34 anni, in particolare, i videogiochi risultano ancora più efficaci nel contrastare lo stress rispetto agli uomini.

I videogiochi non sono tutti uguali

Le motivazioni che spingono le persone a videogiocare sono molteplici e variano da individuo a individuo. Alcuni cercano competizione e sfida, mentre altri sono attratti dalla possibilità di esplorare mondi virtuali o di vivere storie coinvolgenti. I cozy games, in particolare, attraggono coloro che desiderano un’esperienza rilassante e priva di stress, offrendo un rifugio dalla frenesia della vita quotidiana.

Attenzioni a quelli basati sulla ricompensa

In generale è bene ricordare che molti studi scientifici evidenziano i potenziali effetti negativi di certi videogiochi, in particolare quelli che possono generare frustrazione, aumentare i livelli di stress o incoraggiare comportamenti aggressivi.

Un esempio sono i giochi che utilizzano meccaniche di ricompensa casuale, come le loot box o le microtransazioni, che possono portare i giocatori a perdere il controllo sul tempo dedicato al gioco, trascurando altre attività importanti come lo studio, il lavoro o le relazioni sociali. Tuttavia, i cozy games sembrano seguire una logica diversa: invece di creare tensione o dipendenza, offrono un’esperienza rilassante e gratificante, riducendo lo stress anziché aumentarlo.

Rischio di dipendenza da videogiochi in Italia

In Italia, il fenomeno del videogioco coinvolge una parte significativa della popolazione giovanile. Secondo il rapporto “I videogiochi in Italia nel 2023” pubblicato da IIDEA, su 13 milioni di videogiocatori tra i 6 e i 64 anni (pari al 31% della popolazione italiana), il 25% dei giocatori rientra nella fascia d’età 15-24 anni, mentre il 20% ha tra i 6 e i 14 anni. Una ricerca del 2018 dell’ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) ha rilevato che circa 270.000 adolescenti italiani presentavano comportamenti a rischio di dipendenza da internet, che include l’uso problematico dei videogiochi.

Bisogna promuovere un uso consapevole della tecnologia

Per questo, nonostante i numerosi benefici, è importante riconoscere che un uso eccessivo dei videogiochi, inclusi i cozy games, può portare a conseguenze negative. Un’esposizione prolungata potrebbe influenzare negativamente le relazioni sociali, il rendimento scolastico o lavorativo e la salute fisica. Quanto stare davanti al computer? Gli esperti dell’American Academy of Pediatrics raccomandano di limitare il tempo di gioco a una o due ore al giorno per i bambini più grandi.

 

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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