Sono molti i settori in cui l’intelligenza artificiale sta avendo un forte impatto. Anche il settore farmaceutico è stato oggetto di importanti cambiamenti evolutivi. Non solo sotto il punto di vista del farmaco in sé, ma anche per quanto riguarda la tecnologia di gestione ed erogazione dei servizi. Ci si chiede, come per altre professioni, se l’AI resterà solo un supporto per la figura del farmacista o se invece sarà in grado di prendere il suo posto.
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Nuove tecnologie in farmacia
Il lavoro in farmacia è supportato sempre più frequentemente da sistemi tecnologici avanzati. Sono stati introdotti sistemi di assistenza online e vendita sul web di farmaci che non necessitano di prescrizione medica, la dematerializzazione delle ricette e le prestazioni di telemedicina. Inoltre, vengono utilizzati software di intelligenza artificiale, come ChatGPT.
Francesco Zaccariello, farmacista e Managing Director di Atida eFarma, ritiene che l’intelligenza artificiale non debba essere demonizzata, ma nemmeno osannata. «Come sempre, la soluzione deve stare nel mezzo. Il settore farmaceutico e in particolare le farmacie, negli ultimi anni stanno attraversando un boom evolutivo. Ne sono io stesso testimone. Quando ho fondato eFarma, all’epoca sembrava un’idea molto lontana dalla realizzazione. Ricordo che con l’avvento dell’e-commerce nel settore farmaceutico, ci si era posti lo stesso quesito. Ma come possiamo ben vedere, la farmacia tradizionale e il settore e-commerce, dopo 10 anni continuano a convivere tranquillamente. Ognuno ha trovato la propria dimensione di crescita», commenta Zaccariello.
I test su ChatGPT in ambito medico
Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari, tra i primi in Italia a testare le capacità di ChatGPT in ambito medico, hanno sottoposto al chatbot il Test nazionale di ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria 2022. Il sistema ha superato la prova, classificandosi in un’ottima posizione tra gli idonei. Non ha commesso errori nella parte di comprensione del testo (4 risposte esatte su 4) e ha performato bene in biologia (16 su 23). Le lacune principali sono emerse nei quesiti di ragionamento logico (solo 1 risposta corretta su 5), chimica (9 su 15) e fisica e matematica (7 su 13).
Come cambierà il lavoro per il farmacista tradizionale?
Secondo le stime di Federfarma sull’occupazione nel settore farmacia, in Italia ci sono 97.000 addetti. Di questi, 75.000 sono farmacisti occupati all’interno delle circa 20.000 farmacie dislocate in tutto il territorio.
ChatGPT può migliorare e facilitare alcuni aspetti tecnici della farmacia tradizionale. Ad esempio, grazie ai programmi basati su set di dati preimpostati, capaci di pianificare gli ordinativi di farmaci e prodotti in automatico. L’intelligenza artificiale risolverebbe anche i problemi legati ai turni dei farmacisti e all’operatività delle farmacie in luoghi scarsamente popolati o difficilmente raggiungibili. Potrebbe garantire una copertura H24 dell’assistenza e una diffusione territoriale uniforme e capillare.
Il valore del rapporto di fiducia tra farmacista e cliente
«L’aspetto che più mi lascia dubitare di una totale sostituzione del farmacista è che l’utilizzo di queste piattaforme annienta interamente l’attività di relazione, cioè la parte più nobile di qualsiasi lavoro. In questo modo vengono a mancare le fasi di ascolto, consulto, elaborazione delle informazioni ricevute dal paziente. Mancano i feedback e il contatto umano, quello che si fa guardandosi negli occhi. Quest’ultimo è forse l’aspetto più importante. Spesso i pazienti si rivolgono al farmacista, oltre che per una cura, anche per avere conforto e rassicurazione».
«Penso quindi che il farmacista non verrà mai sostituito dall’intelligenza artificiale. Però, se vorrà continuare ad avere un ruolo cardine in questo settore, dovrà imparare a sfruttare le potenzialità di ChatGPT a proprio favore e abbinare alle proprie conoscenze tecnologiche anche un servizio che sia di valore per i propri clienti», specifica Francesco Zaccariello.
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