Se anche voi siete tra gli appassionati di Star Wars in fibrillazione per l’uscita dell’ottavo episodio della saga, allora sarete felici di sapere che la famosa mano bionica di Luke Skywalker è diventata realtà, anche nella nostra galassia.
La protesi da fantascienza
Negli Stati Uniti, i ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno realizzato una protesi del tutto simile, che per la prima volta permette ai disabili di muovere separatamente ogni dito della mano. Il primo a sperimentarla è stato il giovane Jason Barnes, che ha così potuto finalmente riprendere a suonare il piano dopo aver perso il suo braccio destro in un incidente sul lavoro nel 2012.
Addio vecchie protesi
Fino ad oggi, Jason aveva utilizzato una classica protesi “a pinza”, comandata attraverso dei sensori elettromiografici che percepiscono l’attività elettrica dei muscoli dell’avambraccio. Premendo un bottone, la protesi poteva essere attivata in diverse modalità, ciascuna con due movimenti programmati. «I sensori elettromiografici non sono molto accurati», spiega il coordinatore del progetto, Gil Weinberg. «Sanno riconoscere il movimento del muscolo, ma il segnale è troppo confuso per capire che dito vuole muovere la persona. Noi abbiamo cercato di migliorare questa tecnologia per Jason, ma non siamo mai riusciti ad ottenere un controllo dito per dito».
La svolta
La soluzione è poi arrivata grazie alla collaborazione con altri due gruppi di ricerca dello stesso ateneo, che ha portato a rimpiazzare i sensori elettromiografici con un sensore a ultrasuoni: posto sull’avambraccio amputato, si è dimostrato in grado di distinguere i segnali dei muscoli che portano a muovere un dito della mano piuttosto che un altro. Grazie ad un sistema di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno insegnato alla protesi a riconoscere i segnali che portano a muovere ciascun dito, distinguendo anche la forza che si intende esprimere.
Jason torna a suonare
«E’ strabiliante», ha commentato Jason dopo aver suonato al piano la colonna sonora di Star Wars. «Questo nuovo braccio mi consente di fare qualsiasi genere di presa, al volo, senza premere bottoni e cambiare modalità. Non avrei mai pensato di poterlo fare».
Elisa Buson
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