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STADA Health Report: fiducia europei nei servizi sanitari continua a scendere

Presentato il decimo rapporto sullo stato della sanità in Europa. Tra le buone notizie, la fiducia negli operatori sanitari e la decisione di prendersi cura della propria salute personalmente

«Sfortunatamente per il quarto anno consecutivo la fiducia dei cittadini europei nei rispettivi servizi sanitari nazionali continua a diminuire». Peter Goldschmidt, ceo di STADA, riassume così il principale risultato del decimo Health Report, che ogni anno l’azienda farmaceutica tedesca redige sullo stato della sanità in Europa. Il lavoro si basa sulle risposte a un’intervista fatta a 46.000 persone residenti in ventitré diversi Paesi del Vecchio Continente.

La fiducia nei sistemi sanitari calata di 18 punti in quattro anni

In media poco più della metà, precisamente il 56%, si è detto soddisfatto della propria assistenza sanitaria pubblica. Siamo al minimo storico: la fiducia è diminuita di 18 punti percentuali dal 2020, quando era al 74 per cento. Gli italiani sono sotto la media, al 48%.

A pesare è principalmente la lunghezza delle liste di attesa per avere un appuntamento con un esame o una visita, ma anche la carenza di personale medico negli ospedali e la presenza dei privati nella salute pubblica.

Cosa fare per migliorare la situazione?

Per la prima volta lo STADA Health Report ha provato a suggerire anche delle soluzioni ai legislatori e alle autorità sanitarie. «La prima cosa da fare è capire quello che sta succedendo – spiega Goldschmidt – per poi decidere quanti investimenti fare nel settore della salute. Il punto, che è dibattuto in molti Paesi, non è solo quanto spendere, ma anche come e dove spendere questi soldi».

Gli europei intervistati pensano che potrebbe fare la differenza anche il fatto che i politici che prendono decisioni sulla sanità abbiano un’esperienza professionale nel settore e che siano aumentati gli stipendi nelle professioni mediche per spingere più persone verso queste carriere, in modo da allentare la pressione su medici e infermieri attualmente impiegati.

Gli europei hanno fiducia nei medici e nei farmacisti

Ci sono anche buone notizie. Il pessimismo è accompagnato dalla crescente fiducia nella medicina convenzionale. Il 69% dei cittadini del Vecchio Continente crede che dottori e farmacisti facciano bene il loro lavoro. Il dato è migliorato del 7%, se lo paragoniamo a quello del 2022. Qui gli italiani sono sopra la media, al 77 per cento.

Poca fiducia in Internet e nell’Intelligenza artificiale

Per il momento il cosiddetto dottor Google è lontano: solo il 16% dice di fidarsi delle notizie di salute che trova attraverso la ricerca sui motori di ricerca. Ancora più bassa la fiducia nell’Intelligenza artificiale, ferma al 12%, nonostante sia già al centro di una vera e propria rivoluzione in alcune tecniche operatorie e aiuti molti centri di ricerca.

«È ancora troppo presto per convincere i cittadini – argomenta Peter Goldschmidt. – Il nostro continente ci mette sempre un po’ di più quando si parla di digitalizzazione della nostra vita personale, come la salute, a differenza di quello che già succede in Cina o negli Stati Uniti».

Gli europei sempre più protagonisti di scelte salutari personali

La sfiducia nei sistemi sanitari nazionali spinge gli europei a occuparsi della loro salute. Quasi nove persone ogni dieci fanno almeno una cosa per migliorare il loro benessere generale. I più attivi sono finlandesi, spagnoli e italiani. Un europeo su tre aderisce ai check up di controllo o assume un integratore alimentare. Il 31% pensa che trascorrere tempo con le persone che amiamo sia un investimento per il loro benessere generale.

Il problema solitudine pesa sulla salute mentale

I cittadini europei si definiscono abbastanza o molto felici nel 67% dei casi, ma avanza un fenomeno che non va sottovalutato: la solitudine, che colpisce il 52% delle persone intervistate, che diventa il 63% nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni. Qui a pesare è soprattutto il lavoro e l‘incapacità di trovare un equilibrio con la vita sociale.

Una delle paure più diffuse è invecchiare, soprattutto per il declino fisico legato all’età, ma anche alle malattie tipiche di questa fase, come Alzheimer, Parkinson e le patologie croniche, come quelle cardiovascolari.

 

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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