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Sleepy Talks: la sonnolenza diurna diventa un podcast

Due super esperti delle malattie del sonno spiegano sintomi, cause e trattamenti di questa patologia

La sonnolenza diurna colpisce tantissime persone in Italia. Si stima che siano circa 7 milioni gli adulti interessati da questa patologia, con quasi 2 milioni di casi gravi, che necessiterebbero di terapia, ma solo circa 300.000 scelgono di curarsi. La principale manifestazione è la tendenza generalizzata ad addormentarsi durante il giorno, con veri e propri attacchi di sonno, che possono accadere mentre si guida o si lavora, aumentando quindi il rischio di incorrere in incidenti stradali, domestici o sul lavoro.

Sonnolenza diurna e apnea ostruttiva del sonno

L’eccessiva sonnolenza diurna può essere sintomo della sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS), una patologia respiratoria cronica caratterizzata da ripetute interruzioni del respiro durante il sonno, che riducono la qualità del riposo e che si presenta con vari sintomi, che si manifestano sia durante la notte, sia di giorno.

Gruppo San Donato

Sleepy Talks, il podcast

Ora un podcast se ne occupa per dare gli strumenti necessari per comprendere meglio. A guidare in questo viaggio sonore due esperti di caratura internazionale, come Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia e Direttore del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano, e Giuseppe Insalaco, Professore di Pneumologia e Primo Ricercatore presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR di Palermo.

Il podcast si rivolge alle persone che più spesso possono avere l’eccessiva sonnolenza diurna, talvolta ignorandone gravità e cause, quelle di età compresa tra 30 e 70 anni. Puntata dopo puntata, sotto la guida degli esperti, il pubblico di Sleepy Talks impara a capire quando una sonnolenza diurna è eccessiva e quindi patologica e ha scoperto quali possano essere le cause di questo sintomo.

L’importanza di riconoscere il problema

«L’eccessiva sonnolenza diurna è il sintomo dell’OSAS che pesa di più sulla vita quotidiana, dovuta alle frequenti interruzioni del sonno – spiega Ferini Strambi. Queste, che a loro volta rendono il sonno non più ristoratore, non sono necessariamente percepite dalla persona che le ha, ma spesso è il partner a riconoscerle. Attraverso Sleepy Talks puntiamo proprio a dare agli ascoltatori gli strumenti necessari per riconoscere la condizione patologica con l’obiettivo di poter restituire a coloro che la fronteggiano una qualità di vita migliore».

Sonnolenza diurna: esiste una cura

«L’eccessiva sonnolenza diurna si può curare – chiarisce Insalaco. Una soluzione è agire sulle apnee, causa di una cattiva qualità del sonno con soluzioni varie da utilizzare da sole o in combinazione. In caso queste terapie non siano risolutive e il paziente continui ad avere un’eccessiva sonnolenza diurna, oggi il medico ha la possibilità di associare un trattamento farmacologico mirato a gestire con efficacia e sicurezza questo sintomo che può condizionare molto la qualità di vita del paziente. In ogni caso il percorso terapeutico deve essere personalizzato e, spesso, richiede un approccio multidisciplinare».

A chi rivolgersi in caso di sonnolenza diurna?

Il primo professionista al quale rivolgersi, se si ha un’eccessiva sonnolenza diurna, è il medico di medicina generale che, seguendo da tempo la persona, è al corrente del suo intero quadro clinico. A seguito di questa prima valutazione, è auspicabile procedere con approfondimenti diagnostici di specialisti esperti: neurologo,
pneumologo, odontoiatra o otorinolaringoiatra. L’importante è rivolgersi a chi ha un’esperienza specifica nel campo dell’apnea ostruttiva del sonno e analizzi tutti i fattori che determinano il problema e tutte le conseguenze che esso può avere.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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