Educati e civili, sì, ma solo se qualcun altro ci sta guardando. Soprattutto quando si tratta di raccogliere la cacca del proprio cane da strade, aiuole e parchi. Sulle abitudini dei padroni a usare i sacchetti igienici per le deiezioni dell’amico a quattro zampe Matthias Gross, ricercatore senior al Dipartimento di Sociologia urbana e ambientale del Helmholtz Centre for Environmental Research–UFZ, ci ha addirittura scritto uno studio. Dal frutto delle sue analisi, rese note sulla rivista Environmental Sociology, emerge che i proprietari di cani sono più rispettosi dei divieti durante il pomeriggio, quando i centri urbani sono più affollati e i passanti potrebbero fare la spia se non raccolgono la pupù del cane. Un atteggiamento che, invece, cambia quando si porta il cane a fare una passeggiata in orari non di punta: al riparo dagli sguardi indiscreti dei vicini di casa, soprattutto di primo mattino o al buio della sera, l’attitudine è quella di lasciare i ‘bisognini’ a terra.
Dai risultati pubblicati, il ricercatore e i colleghi tedeschi hanno individuato, inoltre, tre identikit del padrone di cane: il tradizionale che ha molto tempo libero e lascia sfogare (in tutti i sensi!) l’animale al parco nelle apposite aree, il responsabile che passeggia nelle strade ma ha maggiore senso civico e si porta sempre il sacchetto di plastica con sè, e infine il furtivo che preferisce risparmiare il sacchetto e non utilizzarlo quando non si sente in vista.
Stando a indagini precedenti, ogni giorno nelle strade di Berlino sono depositate 55 tonnellate di escrementi di cane, negli Stati Uniti ogni anno ne vengono prodotti 10 milioni di tonnellate e nel 2000 l’amministrazione comunale di Parigi ha sborsato 6 milioni di euro per ripulire i parchi pubblici dalle cacche di cane.