C’è chi preferisce non guardare, voltandosi dall’altra parte, chi si impone di pensare a cose piacevoli e chi si fa pungere solo se sdraiato. Ognuno ha il suo modo per sopportare il dolore delle iniezioni, ma la strategia più efficace sembra essere una: trattenere il respiro. Lo suggerisce un gruppo di ricerca dell’Università di Jaén in Spagna. «Quando si trattiene il respiro la pressione sanguigna aumenta e il corpo attiva modo naturale un meccanismo per riportarla giù», spiegano gli scienziati. Per riportare la pressione a livelli normali, alcuni sensori si attivano e inviano dei mediatori chimici che agiscono anche sul circuito del dolore, smorzando la percezione dello stimolo e quindi «rendendoci meno sensibili al dolore».
Per dimostrarlo, i ricercatori spagnoli hanno condotto dei test su 38 persone le cui unghie sono state schiacciate per 5 secondi mentre trattenevano il respiro e poi mentre respiravano lentamente. Il dolore provato dai partecipanti, quantificato su scale universali, è sceso di mezzo punto (5 su 5,5 in una scala di 10) quando hanno trattenuto il fiato. Lo studio, apparso sulla rivista Pain Medicine, descrive per la prima volta una risposta istintiva dell’uomo che tende a trattenere il fiato quando si aspetta di farsi male: per ottenere sollievo dal dolore, però, è necessario metterlo in atto prima che il dolore sia innescato.