All’Istituto di genomica funzionale dell’Università di Montpellier sono riusciti a riprogrammare in vitro cellule di soggetti tra i 74 e i 101 anni trasformandole in «staminali pluripotenti indotte» e restituendo capacità alle cellule di moltiplicarsi e ringiovanire.
Si apre di fatto una speranza contro le malattie dell’invecchiamento. Come ogni scoperta di questo tipo le rituali cautele impongono di ricordare che le prime applicazioni mediche arriveranno – forse – tra 10-15 anni, ma lo studio pubblicato su Genes & development autorizza in linea di principio sogni di giovinezza da riacquistare e protrarre molto a lungo.
L’equipe del dottor Jean-Marc Lemaître ha lavorato nella direzione comune a molte squadre di ricercatori in tutto il mondo che da alcuni anni puntano a rigenerare in laboratorio tessuti e organi umani danneggiati. Esperimenti promettenti sono in corso a partire dalle staminali embrionali, che hanno il potere di differenziarsi in qualsiasi cellula dell’organismo, ma che suscitano grandi problemi etici a causa dell’utilizzo degli embrioni.
La squadra di Montpellier ha invece lavorato su cellule adulte. «Dopo molti tentativi abbiamo introdotto due geni e quello (geni più cellule anziane, ndr) si è rivelato il cocktail vincente», spiega Lemaître. «Nel giro di 15 giorni le cellule anziane hanno cominciato a proliferare di nuovo e poi a cambiare forma: le nuove cellule assomigliavano in tutto per tutto a quelle originarie, ma senza alcuna traccia di invecchiamento».
Fonte Corriere della Sera
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