Le regole per una scuola sicura in questa situazione di fortissimi contagi. Se ne è occupato un gruppo di esperti della Società Italiana di Igiene, che ha messo a punto un insieme di misure raccomandate per il contrasto dell’infezione da Sars-CoV-2. In questa fase epidemiologica il coronavirus sta colpendo tanti bambini e ragazzini in età scolastica.
La campagna vaccinale sta facendo molto fatica con i bambini che hanno tra i 5 e gli 11 anni. Coloro che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono solo l’11 per cento. Percentuali molto più alte tra i 12 e i 19 anni: gli adolescenti sono ormai al 74% del totale.
Ora tra la diffusione della contagiosissima variante Omicron e la riapertura delle scuole con la presa d’assalto anche dei mezzi pubblici, si teme un’ulteriore impennata verso l’alto dei casi giornalieri. Le nuove regole del governo hanno deciso di fare differenze a seconda dell’età e a un certo punto anche dello stato di vaccinazione degli studenti.
Gli esperti della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica hanno redatto alcuni consigli dopo aver proceduto alla revisione della letteratura scientifica disponibile e delle raccomandazioni nazionali e internazionali. Hanno passato in rassegna anche l’analisi dell’evoluzione della diffusione della nuova variante Omicron e dell’andamento della campagna vaccinale anti Covid-19. Infine hanno preso spunto dall’esperienza dei professionisti della Sanità Pubblica impegnati sul territorio.
In questo articolo
Vaccinazione
Gli esperti della SItI ritengono che la vaccinazione anti Covid-19 sia l’intervento chiave e prioritario per garantire una “scuola sicura”. Per il personale scolastico è previsto l’obbligo vaccinale, ma è necessario vaccinare anche gli scolari e gli studenti. Bisogna concentrarsi sui bambini tra i 5 e gli 11 anni, che è la fascia con meno vaccinati in termini percentuali.
Per quanto riguarda la dose booster occorre procedere con rapidità per la fascia di età compresa tra i 12 e i18 anni.
Altre misure di prevenzione
Ci sono molte raccomandazioni anche sociali e culturali:
- accesso alla scuola vietato se il bambino o il ragazzo ha raffreddore, mal di gola, febbre o dolori osteoarticolari, cioè i sintomi tipici della malattia,
- igiene delle mani,
- distanziamento di almeno un metro,
- uso della mascherina. Da preferire la FFP2,
- ricambio d’aria frequente nei luoghi di permanenza,
- sanificazione periodica degli ambienti chiusi.
I tamponi e il contact tracing
Bisogna potenziare la capacità di diagnosi del territorio. Tutti i ragazzi sintomatici devono poter accedere alla possibilità dei tamponi.
Mantenere nelle comunità scolastiche attività di contact tracing semplificato in base alle soglie individuate a livello nazionale che determinano il livello e le modalità da attivare per la gestione dei contatti stretti.
La quarantena
Valutare nel contesto italiano attuale il rapporto tra rischio e beneficio, la fattibilità tecnico-organizzativa e la sostenibilità di strategie di test-to-stay alternative alla quarantena.