Un nuovo studio condotto dai team di Paolo Zamboni a Ferrara e di Robert Zivadinov a Buffalo (Usa) confermerebbe che la Ccsvi (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale) è associata alla Sclerosi multipla (SM) e che questo trattamento può, dunque, dare benefici ai malati di sclerosi multipla.
E’ quanto afferma Gisella Pandolfo, Presidente Nazionale della Onlus Ccsvi nella sclerosi multipla, aggiungendo che «aspettare ancora per dare il via a studi di trattamento» rappresenta «una colpa grave», così come «non garantire fondi alle sperimentazioni terapeutiche», considerato che in Italia i malati di SM sono circa 60mila.
Lo studio in questione, non molto grande, è stato pubblicato nei giorni scorsi sull’European Journal of Vascular and Endovascular Surgery, a firma dei due team di studiosi di sclerosi multipla e Ccsvi. I pazienti malati di sclerosi multipla osservati sono 15, americani e italiani, tutti con Ccsvi confermata in flebografia davanti a Zivadinov e la sua equipe.
I pazienti sono stati operati a Ferrara ma i risultati sono stati minuziosamente controllati a Buffalo. E dai risultati emergerebbe, sottolinea Pandolfo, che con l’intervento migliora la disabilità, diminuiscono il numero delle ricadute e delle lesioni e migliorano sintomi come la stanchezza e le capacità cognitive.
Fonte Ansa
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