La vecchiaia si accompagna spesso a un progressivo ritiro da vita pubblica e relazioni sociali: una circostanza che ha forti ripercussioni sulla considerazione che ha di sé la persona anziana, la quale si convince gradualmente di non essere più utile agli altri. Se si aggiungono anche difficili condizioni di salute, allora diventa necessaria la ricerca di una soluzione che possa alleggerire il problema. In questi casi l’intervento di una badante adeguata rappresenta una necessità, anche per facilitare la relazione tra la persona anziana e i suoi famigliari.
Una buona operatrice assistenziale deve sicuramente possedere caratteristiche da non sottovalutare, poiché non rappresenta soltanto una sostituta temporanea dei parenti stretti, ma un supporto costante anche nei momenti di maggiore difficoltà. Dovrà dunque possedere una sensibilità tale da prevedere i bisogni dell’anziano, specialmente se non esplicitamente espressi, ricostruendo ogni tanto anche la sua memoria vacillante.
Scegliere una persona idonea che non comprometta l’equilibrio già tanto fragile della persona anziana non è semplice, ma a volte necessario per la famiglia», conferma Marco Pozone, primario di geriatria all’Ospedale San Salvatore di L’Aquila. «Per assistere una persona che può andare incontro a insicurezze, perdita di lucidità e squilibri psicologici è fondamentale che la badante sia preparata a tutto, con corsi di assistenza ad hoc».
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Come scegliere la badante: a chi rivolgersi?
La prima domanda che ci si pone quando si è costretti ad assumere una badante è innanzitutto dove cercarla per non arrivare al comune passaparola tra vicini di casa, che potrebbe comportare un maggiore rischio di trovare un’assistente poco idonea al suo ruolo. Chi desidera una persona con competenze certificate può rivolgersi alle cooperative di lavoro interinale o ad agenzie specializzate.
Le Onlus mettono a disposizione un elenco di operatici valide e, prima dell’assunzione, sarà anche possibile conoscere la badante in anticipo, facendole visitare la casa dell’assistito e presentando le mansioni da svolgere. In questo caso, se l’operatrice è gradita da famiglia e anziano, sarà assunta direttamente dalla cooperativa, che si occuperà di contratti e buste paga, sgravando dall’incombenza i familiari.
Se invece ci si rivolge a un’agenzia di selezione i costi saranno maggiori, ma anche il numero di vantaggi, poiché sarà l’agenzia a occuparsi dell’iniziale scrematura di lavoratrici specializzate, mettendo in comunicazione con la famiglia soltanto la badante che possiede più affinità rispetto alle esigenze dell’anziano e offrendo anche un supporto di formazione professionale.
Se in passato l’attività di badante era pressoché svolta da donne straniere prive di certificazioni, adesso il mercato del lavoro è regolamentato. La badante è oggi una professionista dell’assistenza dotata di esperienza e formazione specializzata in caso di demenza senile o pazienti allettati.
Fondamentale la relazione di fiducia tra la famiglia e la badante
«Spesso gli anziani non accettano volentieri un aiuto esterno nella loro vita quotidiana perché hanno timore di dover cambiare le proprie abitudini e soprattutto perché non vogliono ammettere di averne bisogno», sottolinea il geriatra. «In questi casi si può ricorrere all’influenza positiva del medico di famiglia di cui l’anziano ha completa fiducia, così da ottenere la rassicurazione necessaria».
Scatti d’ira improvvisi causati da stati di demenza senile o Alzheimer possono essere evitati con l’approccio flessibile alle attività dell’assistito, adattandosi a orari, modalità e quantità di pasti, per far sì che l’anziano non si senta turbato da cambiamenti eccessivi. In alcuni casi è fondamentale permettere al paziente di effettuare le azioni che è in grado di svolgere, senza per forza sostituirsi del tutto a lui.
«Il legame di fiducia e amicizia tra badante e paziente è importante, in modo che quest’ultimo veda sotto una luce positiva l’assistente domestico», prosegue Pozone. «Lasciare all’anziano la scelta delle preferenze sull’abbigliamento, per esempio, sarà un modo per aumentare quel grado di fiducia necessario per trascorrere serenamente il resto della giornata».
Una valida operatrice trascorre molto tempo in casa con il badato, ma spesso quest’ultimo non è del tutto consapevole del ruolo che svolge la persona che lo sostiene, verso la quale tende a sviluppare anche un rapporto conflittuale. Come prima regola per una buona riuscita comunicativa è quindi necessario che la famiglia diventi una fonte di informazione preziosa per l’operatrice, scambiando con lei ogni tipo di conoscenza, così da migliorare il rapporto con l’assistito.
Costruire una solida relazione di fiducia tra la famiglia della persona accudita e la badante è un aspetto di grande importanza, per cui è opportuno chiarire fin da subito le aspettative sul lavoro richiesto, gli incarichi assegnati e il modo in cui si desidera che vengano svolti. Le assistenti familiari devono spesso prendersi cura degli anziani con vari gradi di autosufficienza fisica e psichica, se malati o disabili in alcuni casi, fornendo un efficiente supporto ai familiari e aiutando a mantenere l’autonomia e il benessere delle persone a loro affidate.
«Invecchiando, aumenta nell’anziano il bisogno costante di accoglienza e di affetto da parte dei propri cari», afferma lo specialista. «Modalità e tempi di svolgimento delle mansioni di una badante, sia diurne che notturne, vanno quindi esplicitati con chiarezza senza dare nulla per scontato».
Come scegliere la badante: importanti sono l’empatia e la competenza
Una badante dev’essere ovviamente sempre disponibile e possedere anche forti capacità empatiche, per comunicare con persone non sempre disposte al dialogo o magari non in grado di parlare. Soltanto in questo modo potrà alleviare il senso di solitudine di una persona già costretta a casa o a letto, a causa dell’età o di gravi patologie.
«L’anziano è come un bambino, due estremi umani che hanno bisogno di cure e assistenza», conclude Pozone. «La differenza la fa proprio il mantenimento del loro contorno affettivo. Il rispetto reciproco non è quindi scontato, ma spesso il ruolo della badante è sottovalutato da chi non è costantemente presente e non sa che cosa comporti essere un’assistente familiare». Di fronte a persone disabili e non autosufficienti, oltre alle normali mansioni di gestione e cura, la badante deve avere anche competenze sul primo soccorso per poter intervenire in caso di urgenze sanitarie.
Gli adempimenti di legge
Dopo i rinnovi dei contratti nazionali che hanno diviso in otto nuovi livelli le diverse figure professionali legate alla cura della famiglia, dalla baby sitter alla badante, è necessario seguire un vademecum che metta in luce tutti gli aspetti sul lavoro domestico assistenziale.
- Alla stipula del contratto occorre inserire i contributi previdenziali, orari di lavoro, festività, assenze per malattia e ferie.
- Bisogna accordarsi sullo stipendio, quantificato su base oraria o mensile, e compilare anche un prospetto paga con tutte le componenti della retribuzione.
- Inoltre, se la badante dovrà convivere con l’assistito, vi è l’obbligo per la famiglia di provvedere anche a vitto e alloggio.
- Infine, il rapporto di lavoro deve essere inviato all’INPS, che aprirà una posizione assicurativa, sulla quale verranno versati i contributi, usufruendo anche di agevolazioni fiscali.