Il rischio malattie da zanzare in Italia è ormai reale e preoccupante. A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società italiana d’Igiene in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Secondo i ricercatori tutte le autorità nazionali e locali devono collaborare per scongiurare che malattie come la malaria, la West Nile, la Dengue e la febbre da Chikungunya, possano diventare endemiche.
Secondo gli esperti ambientali massima attenzione va riposta anche alle malattie trasmesse dalle zecche, come la malattia di Lyme, l’encefalite e la babesiosi umana e quelle trasmesse da pappataci come la leishmaniosi.
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Rischio malattie da zanzare in Italia: la salute umana è strettamente legata a quella dell’ambiente
Naturalmente il responsabile del rischio malattie da zanzare in Italia è il cambiamento climatico. Al momento le stime parlano di un 15% di italiani che vive in zone a forte rischio. Gli esperti sostengono che serve un metodo multidisciplinare con varie professionalità. Il modello è quello di One Health, lo stesso utilizzato nella lotta contro l’antibiotico resistenza, che stabilisce che la saluta umana è strettamente collegata a quella degli animali e dell’ambiente.
Rischio malattie da zanzare in Italia: anche Zika e Marburg
La preoccupazione maggiore è verso i virus Dengue, Zika, Chikungunya, e West Nile. Fanno parte degli arbovirus, un gruppo di agenti patogeni che si trasmettono all’uomo proprio attraverso la puntura di zanzara. In Italia la cronaca ha già parlato di diversi focolai, la maggior parte dei quali l’estate scorsa con le temperature record che si sono registrate.
L’allerta riguarda anche il virus di Marburg. «Il virus di Marburg causa una febbre emorragica ad altissima mortalità, come Ebola. Il virus sta mutando velocemente. I ceppi hanno abbassato la letalità ma hanno acquisito una maggiore capacità diffusiva. Questo ci deve mettere in guardia da una possibile nuova epidemia». Fabrizio Pregliasco è professore associato di Igiene Generale e Applicata all’Università degli Studi di Milano.
Bisogna agire presto
«È essenziale investire nelle infrastrutture, nella pulizia dei corsi d’acqua e nella ristrutturazione della rete idrica, per ridurre i rischi di inondazioni. Questi interventi prevengono l’accumulo di detriti e favoriscono un flusso d’acqua naturale, proteggendo le comunità dalle esondazioni. È importante che i governi locali e nazionali sfruttino l’expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica One Health. Questo permette di ottenere indicazioni preziose per ridurre il danno causato dalle catastrofi ambientali».