In alcuni casi i problemi cardiaci rappresentano un campanello d’allarme anche per quelli neurologici: a differenza di quelli più giovani, nei pazienti anziani con insufficienza cardiaca emergono anche dei problemi di memoria quando si aggravano le difficoltà cardiache.
«Quando si invecchia, c’è una maggiore atrofia del cervello», ha spiegato Joanne Festa, del San Luke’s-Roosevelt Hospital di New York, autore di uno studio sul tema: «potrebbe darsi che nelle persone con insufficienza cardiaca il cervello si atrofizzi a un ritmo più veloce». I risultati della ricerca, pubblicata su Archives of Neurology, sono molto importanti perché suggeriscono ai cardiologi di tener presente che i propri pazienti potrebbero essere a maggior rischio di problemi neurologici.
«La memoria, inoltre, gioca un ruolo nel modo in cui gestire la tua salute. Ti ricordi di prendere le medicine? Ti ricordi i sintomi dei tuoi malori e dei tuoi fastidi?», ha detto Festa. Festa con il suo team ha raccolto i dati dei test di memoria in 207 pazienti con insufficienza cardiaca , in corso di valutazione per vedere se erano candidati per un trapianto di cuore. I ricercatori hanno diviso i pazienti tra 169 con un punteggio basso nei test della funzione cardiaca, e 38 aventi un punteggio migliore. In generale, i pazienti di eta’ inferiore ai 63 anni hanno eseguito i test della memoria in modo similare, indipendentemente dal funzionamento del loro cuore.
Ma nei pazienti più anziani, una funzione cardiaca meno efficiente si è dimostrata legata a un punteggio inferiore nei test di memoria. «Nei pazienti più giovani – ha aggiunto Festa – il cervello può essere in grado di compensare l’inferiore flusso di sangue, mentre un cervello già invecchiato potrebbe soffrire di più l’impatto dello scompenso cardiaco». Lo studio è molto importante anche in ambito preventivo. «I medici devono essere consapevoli che molti dei loro pazienti devono essere valutati, anche nel caso in cui essi non riportano inizialmente evidenti problemi di memoria».
Fonte Agi