Per la prima volta negli ultimi dieci anni, l’American Stroke Association ha aggiornato le linee guide per la prevenzione dell’ictus. Le nuove indicazioni si possono leggere sulla rivista dell’American Heart Association.
In questo articolo
Prevenzione dell’ictus: via libera ai farmaci per dimagrire
Il primo punto resta sempre quello di evitare alcuni fattori di rischio come l’obesità, la pressione alta e alti livelli di colesterolo. Promossi i farmaci che fanno dimagrire, come Wegovy e Ozempic, che abbassano il rischio di ictus negli obesi e in chi soffre di diabete di tipo 2.
Gli esperti confermano che la dieta migliore sia quella Mediterranea, perché sostiene al salute cardiovascolare. Semaforo verde anche la dieta MIND, che abbassa il rischio di declino cognitivo.
Fattori ambientali e sociali
Vivere anche in zone pedonali o con molto verde intorno per fare passeggiate è importante per abbassare le probabilità di essere colpiti da un ictus. E poi ci sono altri fattori determinanti come l’istruzione, la stabilità economica e l’accesso alle cure sanitarie.
Prevenzione dell’ictus: le regole specifiche per donne e transgender
Ci sono anche raccomandazioni specifiche per le donne, che devono stare particolarmente attente al rialzo della pressione del sangue durante la gravidanza o quando assumono la pillola anticoncezionale. È ad alto rischio di ictus anche chi assume farmaci per il cambio di identità sessuale: anche in questo caso il controllo della pressione sanguigna dev’essere rigoroso.
Come capire che si sta per avere un attacco di ictus?
Le linee guide premono anche sul fatto che tutti i cittadini siano in grado di interpretare i segni che precedono un attacco di ictus. L’acronimo B.E. F.A.S.T. è un modo semplice per ricordare come riconoscerli. Se qualcuno inizia a sentirsi stordito, ha vista offuscata o intorpidimento a braccia o viso, o se la sua parlata diventa confusa, è il momento di chiamare il 118.
Come conferma l’Istituto Superiore di Sanità negli ultimi anni si sono ridotti i numeri dei decessi per le malattie del sistema circolatorio, di cui fa parte anche l’ictus. Il tasso di mortalità si è ridotto del 12% nei 5 anni dal 2017 al 2021. Nello stesso periodo il tasso di mortalità delle malattie cerebrovascolari si è ridotto del 15,4%.
Questa riduzione della mortalità è stata favorita dal miglioramento dell’efficacia delle misure preventive, terapeutiche e assistenziali e riabilitative di queste patologie.