Tiziano Scarpa, scrittore e drammaturgo, racconta a OK Salute e Benessere di aver avuto la gonorrea, una patologia a trasmissione sessuale. Ecco il suo racconto.
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Tiziano Scarpa: «Bruciore e prurito proprio lì, così ho fatto un tampone»
Bruciore, arrossamento, prurito. E, come se non bastasse, secrezioni giallastre e purulente. Che uscivano proprio da lì, lasciando tracce sugli indumenti intimi. Mi è successo a 27 anni, durante gli ultimi scampoli d’estate. Di mattina, al risveglio, ho iniziato ad avvertire dolore nel basso ventre. Mi sentivo sempre umido, sempre bagnato. Mi sono spaventato, perché non mi era mai successo nulla di simile. Così mi sono rivolto a un medico, che mi ha inviato all’ospedale per eseguire un tampone.
Lo scrittore ha contratto la gonorrea
Qui lo specialista urologo, dopo la visita, ha esclamato: «Ma questa è una banalissima blenorragia». Sì, alcuni la chiamano gonorrea, altri “scolo”, una malattia a trasmissione sessuale. Comunque, una sciocchezza. Bastava prendere subito un antibiotico. Il fatto è che i medici, quando parlano di queste cose, sono soliti abbassare la voce e chiedere, con tono sommesso: ma tu, che cosa hai combinato? Sulle malattie veneree cala spesso un velo di imbarazzo e di vergogna. Non se ne parla, se ne parla troppo poco. Anche tra amici l’argomento è quasi tabù. Come se chi ne è affetto si fosse lanciato in chissà quali avventure erotiche, ai limiti del proibito. E invece no. Io non avevo combinato proprio niente. In quel periodo ero single e non battevo chiodo da un po’. Nonostante questo, giacché lo specialista mi aveva raccomandato di avvertire subito le mie eventuali partner, mi sentivo in preda ai sensi di colpa.
Così, ho rintracciato una ragazza con la quale mi era capitato di fare l’amore qualche mese prima, l’ho avvertita e lei, per tutta risposta, mi ha liquidato con un: «Ma tu che vuoi? Guarda che io sto benissimo». È stata una figuraccia tremenda, una sorta di autogol, dato che in seguito a un litigio non ci sentivamo da un po’. Oltre a una cosa del tutto inutile, dal momento che il periodo di incubazione della malattia è di qualche giorno. Solo qualche anno più tardi, leggendo Il miglio verde di Stephen King, sono riuscito a fare pace con la mia coscienza. Nel romanzo, la madre del protagonista dice infatti che la gonorrea “si può contrarre anche facendo la pipì controvento”. Mi sono sentito salvo, scagionato, come liberato da un peso. Alleggerito dall’onta di una sconsiderata promiscuità.
Tiziano Scarpa: «Con l’antibiotico sono guarito»
Assumendo la terapia antibiotica, sono guarito nel giro di pochi giorni. E, per fortuna, lo scolo non si è più ripresentato. Niente di grave, per carità, tant’è che alcuni medici lo mettono alla stregua del raffreddore, anche se, grazie al cielo, non è così frequente.