Il comico e attore Paolo Cevoli, protagonista per oltre dieci anni del programma Mediaset Zelig, racconta a OK Salute e Benessere di aver scoperto un polipo, poi rimosso, durante la colonscopia. È anche il testimonial della campagna di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione del cancro colonrettale lanciata da Fismad – Federazione italiana società malattie apparato digerente.
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Paolo Cevoli: «Mia mamma ha avuto il cancro al colon ma è guarita»
Ho pensato che la mia «faccia da culo» potesse essere perfetta, e soprattutto utile, per sostenere la campagna di sensibilizzazione della Federazione italiana società malattie apparato digerente (Fismad) per la prevenzione del tumore del colon retto. Chi, come me, è noto e amato dal pubblico penso abbia il dovere di mettersi a disposizione delle associazioni che si impegnano per migliorare la salute delle persone. Io, poi, ho anche un motivo personale. Mia madre, infatti, circa 30 anni fu colpita da un cancro al colon. Nonostante le metodologie diagnostiche meno sofisticate rispetto a ora, la massa tumorale fu individuata con tempestività e asportata con successo. La diagnosi eseguita in tempo record e la bravura dei medici che la operarono salvarono mia madre, le permisero di vivere fino a 90 anni e di morire, lo scorso maggio, di vecchiaia.
Paolo Cevoli: «Durante la colonscopia mi hanno trovato un polipo»
Gli specialisti che seguirono la mamma durante la malattia mi dissero che questo tumore ha un carattere ereditario e pertanto avrei dovuto sottopormi periodicamente a degli esami di controllo. Nel corso degli anni ho seguito le indicazioni dei medici e mi sono sempre recato in ospedale per gli esami di screening. Proprio durante uno di questi, esattamente cinque anni fa, una colonscopia ha messo in luce la presenza di un polipo nell’intestino. È una formazione benigna, ma va tolta perché, se lasciata al suo posto, potrebbe degenerare in tumore.
Non mi sono preoccupato perché non avevo mai lamentato dei disturbi e poi perché i medici mi hanno spiegato che, con un brevissimo e semplice intervento, sarebbero riusciti a rimuoverlo. Così è stato, infatti: la polipectomia è durata qualche minuto. A dire il vero non me ne sono neanche accorto, poiché è basta una piccola dose di anestesia per farmi crollare in un sonno profondo. Al risveglio non avevo nessun dolore e mi sentivo in piena salute. I medici, poi, mi hanno detto che sarebbe bastato seguire i soliti esami di routine per tenere sotto controllo lo stato del mio colon.
Il corpo è il nostro strumento di lavoro: se lo trascuriamo rischiamo di perdere qualche pezzo per strada
Niente di nuovo per me, che sono abituato a fare regolarmente il tagliando al mio «furgone». Non sono un ipocondriaco che corre in ospedale al primo malessere o va in panico dopo che legge la diagnosi di dottor Google. Mi controllo, faccio spesso gli esami del sangue, le visite specialistiche del caso senza ansia e senza paura di scoprire chissà che cosa. Poi non capisco perché non dovrei, anzi non dovremmo, farli! Il corpo è il nostro strumento di lavoro: se non lo trattiamo con cura e trascuriamo le dovute revisioni rischiamo di perdere qualche pezzo lungo il tragitto e di non riuscire ad andare alla velocità che vorremmo.
Nonostante sia un «patacca» doc, e quindi mi piaccia bere e magnare, cerco di trovare un equilibrio anche a tavola grazie al digiuno intermittente. Per due volte alla settimana salto la colazione e il pranzo per consumare direttamente la cena; così facendo mi sento più attivo, sveglio e questo mi è utile soprattutto se sono impegnato nella scrittura dei testi. Inoltre, sull’esempio di un nonnetto di Riccione che mi ha confidato che non ha più un raffreddore «da quando faccio il bagno d’inverno ogni giorno», anche io sperimento spesso i benefici dell’acqua ghiacciata e devo dire che c’aveva ragione!