Personaggi

Alessandro Borghese: «Il mio segreto? L’amore per la pasta e per mia moglie»

Lo chef ama così tanto la pasta da averne fatto la sua professione. E le calorie? Quelle si smaltiscono a letto...

Alessandro Borghese, chef e ormai noto volto televisivo, racconta a OK Salute e Benessere della sua passione sfrenata per la pastasciutta. Le calorie? Beh, quelle le smaltisce a letto… Ecco la sua testimonianza.

Alessandro Borghese: «Sono un pastasciuttaro vero»

Mio padre mi ha insegnato a riconoscere il rumore del pomodoro «schiattato»: da buon napoletano per lui il piatto della domenica ero lo schiaffone con i pomodorini o al ragù cotto con gli involtini di carne. E io sono cresciuto così, con un amore per la pasta così grande da farne la mia professione. Mi definisco un pastasciuttaro vero, sia come consumatore sia come chef. Per me è uno degli alimenti più importanti della cucina mediterranea e, proprio per questo, la scelta del maccherone da comprare non può essere lasciata al caso. Ho maturato una lunga esperienza nel settore e posso dire con certezza che una pasta non è uguale all’altra: deve contenere un apporto proteico notevole affinché venga fuori un piatto sano e buono. Più alto è il contenuto di proteine e maggiore è la sua capacità di formare in cottura una maglia glutinica (una sorta di rete formata dalle proteine) capace di intrappolare l’amido. Fate una prova semplice con i paccheri: se dopo la cottura collassano su loro stessi vuol dire che la qualità non è soddisfacente.

Gruppo San Donato

Alessandro Borghese: «Una cacio e pepe cotta al dente? Il massimo»

In poche parole, una buona pasta è quella che tiene il morso in bocca (si dice al dente) e non è solo una questione di gusto, perché per di più ha un indice glicemico più basso e quindi è più salutare. Personalmente non amo la parola dieta e nonostante sia continuamente con cibo tra le mani, ho trovato il mio equilibrio puntando sulla giusta quantità di pasta. Quella che appaga il mio palato e, al tempo stesso, soddisfa il mio fabbisogno nutrizionale. E poi, diciamoci la verità. Sfido chiunque a mangiare un piatto di pasta (buono) e poi, non sentire un diffuso stato di benessere. Io il mio lo ricerco proprio lì: nel lusso della semplicità di una cacio e pepe o di una amatriciana. Dopo questi mesi difficili, sono convinto che è questo ciò di cui abbiamo bisogno.

Il gusto della semplicità

Nel mio ristorante AB – Il lusso della semplicità, infatti, che già in tempi non sospetti prevedeva il distanziamento dei tavoli e un sistema di riciclo dell’aria, cerco di riprodurre piatti semplici e riconoscibili che non stancano il palato. È finita, a mio avviso, l’era della pietanza con mille ingredienti che ci metti più tempo a leggerla nel menu che a mangiarla. Non a caso, voglio aggiungere nella mia proposta culinaria delle pennette con burro, colatura di alici, parmigiano e cipolla croccante. Una pasta al burro, avete capito bene! Se il tempo di farla a casa non lo avete io la cucinerò al posto vostro.

Alessandro Borghese: «Smaltisco le calore facendo l’amore con mia moglie»

La ricetta del mio benessere, quindi, sta nella semplicità di un piatto di pasta. E a chi mi chiede che cosa faccio per mantenermi in forma, per bruciare le calorie da pastasciuttaro, rispondo che il mio sport preferito è fare l’amore con mia moglie. Niente corsetta al parco, niente yoga, niente partita di calcetto. Tutt’al più, quando il tempo me lo permette, mi concedo qualche giro in pista con la macchina da corsa.

Alessandro Borghese (testimonianza raccolta da Cinzia Galleri)

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