Igienizzare le superfici contro Covid. Quando è esplosa la pandemia ormai due anni fa tutti gli italiani sono corsi a comprare alcol e disinfettanti vari per igienizzare ogni piccolo angolo della casa. C’era chi addirittura puliva ogni singolo prodotto prima di farlo entrare in casa. Si sono spesi miliardi per igienizzare le superfici dei mezzi pubblici. Molte città igienizzavano anche le strade pubbliche. Una ricerca ha dimostrato che siamo diventati quasi tutti un po’ paranoici su questa questione.
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Il contagio avviene quando respiriamo l’aerosol emesso dalle persone positive
Diverse ricerche dimostravano che le droplet emesse sopravvivessero per giorni, a volte settimane. Gli scienziati però arrivavano a queste conclusioni analizzando le superfici in laboratorio e non nella realtà.
Gli studi di laboratorio che prevedono alti tassi di trasmissione non si sono tradotti in infezioni del mondo reale e le mucine potrebbero esserne la causa. Tutto questo tralasciando la ventilazione, che invece si è dimostrata molto più efficace nel diminuire le possibilità di contagio.
Quasi da subito però la maggior parte degli studi scientifici sottolineava che il modo più comune di contrarre l’infezione era attraverso la respirazione dell’aerosol che si formava nell’aria a causa delle goccioline di saliva che fuoriuscivano dalle persone positive a Covid.
Igienizzare le superfici contro Covid: il muco le disattiva
Ora arriva uno studio che spiega perché non si possa prendere Covid dalle superfici anche contaminate. A bloccare la possibilità di essere contagiati attraverso le superfici è la presenza del muco che copre SARS-CoV-2. I risultati di questo studio spiegano come il muco impedisca la trasmissione del coronavirus sulle superfici. È comporto da acqua, sali, lipidi, DNA e proteine, tra le quali le mucine che a loro volta contengono delle molecole di zucchero, chiamate glicani.
Igienizzare le superfici contro Covid: inutile, grazie alle mucine
Il loro ruolo è importante perché ricoprono la proteina Spike, impedendole di trovare il modo di entrare nelle cellule umane per riprodursi.
Nel loro studio gli autori hanno dimostrato che il coronavirus ricoperto da muco diventa estremamente meno contagioso. I glicani delle mucine sono una vera e propria barriera. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ACS Publications.
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