E’ un nuovo modo per restituire autonomia ai non vedenti, guidandoli nei movimenti e riconoscimento di oggetti attraverso micro-vibrazioni sulla lingua. Il dispositivo hi-tech, approvato in questi giorni dalla Food and Drug Administration (FDA) americana, consiste in un paio di occhiali a lenti scure dotati di una mini-videocamera e collegati a un sensore orale da appoggiare sulla lingua: le immagini catturate dalla videocamera sono ‘tradotte’ in un segnale che viene inviato ai 400 elettrodi sulla lingua e attivando una vibrazione proporzionale allo stimolo raccolto.
A chi lo utilizza è sufficiente imparare il codice di queste vibrazioni, un po’ come un alfabeto Morse, per ‘vedere’ così le forme degli oggetti e i loro movimenti nello spazio. Un passaggio non proprio immediato, sottolineano però i produttori: i risultati degli studi di efficacia e sicurezza confermano che due terzi di chi lo ha già utilizzato (74 non vedenti) ha affrontato un periodo di ‘allenamento’ di un anno prima di imparare a interpretare questi segnali vibratili, paragonati alla sensazione di una bibita frizzante sulla lingua. BrainPort V100, questo il nome della protesi, ha ottenuto il via libera anche in Europa.
-24 giugno 2015-