L’obesità è innanzitutto un problema di cervello. Secondo alcuni ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University di New York, all’origine dell’obesità potrebbero esserci dei difetti di rilevamento del glucosio presente nel corpo da parte del cervello. In un recente articolo pubblicato su PLoS Biology, il team di scienziati americani, guidati Dongsheng Cai, professore associato del Dipartimento di Farmacologia Molecolare, ha descritto i segnali che permettono al cervello di percepire le dinamiche del glucosio presente nel corpo, mostrando che un difetto nel processo di rilevamento di questa sostanza contribuisce notevolmente allo sviluppo dell’obesità e delle malattie correlate. Il team ha inoltre messo in luce che la correzione di questo difetto potrebbe consentire la normalizzazione del bilancio energetico dell’intero organismo, fornendo così un contributo decisivo nel trattare la malattia.
In particolare, il team guidato da Cai ha scoperto un nuovo ruolo svolto dalla proteina HIF, un fattore di trascrizione nucleare che induce la risposta all’ipossia. Quando il livello di ossigeno nei tessuti diventa basso, HIF si attiva promuovendo il ripristino dei meccanismi metabolici cellulari necessari alla sopravvivenza. «Tuttavia, un intrigante quanto inesplorato interrogativo stava nel capire – ha osservato Cai – se HIF potesse svolgere un ruolo importante anche nella regolazione del metabolismo dell’intero organismo».
Il team dell’Albert Einstein College ha quindi esaminato la proteina HIF nell’ipotalamo e ha sorprendentemente scoperto che essa può essere attivata dal glucosio e che tale meccanismo si rivelava associato al controllo dell’appetito nei topi sottoposti all’esperimento. Nell’identificare le basi molecolari e cellulari, il team ha scoperto che, in risposta al glucosio, HIF agisce su uno specifico gruppo di neuroni inducendo l’espressione del gene POMC, conosciuto per la sua funzione chiave nel controllo dell’alimentazione e del peso corporeo.
«Il nostro studio – ha concluso Cai – è il primo a mostrare che oltre alla sua classica funzione di risposta all’ossigeno in molte cellule, HIF è in grado di rilevare il glucosio nei neuroni ipotalamici al fine di controllare l’equilibrio di tutto l’apporto e il dispendio energetico, il che è fondamentale per l’equilibrio del peso corporeo».
Fonte Agi