I pazienti colpiti da ictus, spesso mostrano danni permanenti o comunque molto rilevanti a livello cerebrale. Tra questi, ci sono la perdita o la diminuzione delle facoltà linguistiche.
Alcuni ricercatori australiani dell’Università del Queensland, School of Health and Rehabilitation Sciences, guidati da Caroline Barwood, sembrano aver trovato una soluzione per migliorare le competenze linguistiche nei pazienti colpiti da ictus. Si tratta della Stimolazione Magnetica Transcranica o TMS, una metodologia assolutamente non invasiva che sembra apportare miglioramenti più che evidenti in tempi relativamente brevi.
La TMS indirizza l’attività cerebrale allo scopro di facilitare la riorganizzazione di varie regioni del cervello. E così vengono modificati anche i comportamenti linguistici.
Durante il trattamento viene posizionata una bobina sulla testa del paziente, questa induce una debole corrente elettrica e un campo magnetico variabile a seconda del problema riscontrato. La ricerca è stata eseguita su un gruppo di pazienti colpiti da ictus negli anni precedenti e i risultati sono stati più che positivi: «L’ottanta per cento dei pazienti trattati con TMS ha mostrato miglioramenti nelle abilità linguistiche, in particolare nel linguaggio espressivo, che comprende nomi, ripetizione e del discorso. Nessun miglioramento linguistico è stato osservato in pazienti trattati con placebo», spiega Barwood.
I cambiamenti sono stati registrati attraverso dei test che misuravano il punteggio di capacità di comunicazione. «La ricerca dimostra chiaramente che la TMS può essere un metodo di trattamento molto utile e sicuro», conclude Barwood.
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