Nuova variante Pirola osservata speciale, ma al momento i primi risultati di due studi internazionali sostengono che non sia più pericolosa rispetto alle precedenti. Le mutazioni viste nella nuova variante di Sars-CoV-2 sono in effetti moltissime, tanto che alcuni esperti sottolineano che si tratti ci un altro tipo di infezione.
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I primi due studi rassicurano
I primi risultati ufficiali di studi svolti sulla nuova variante sembrano rassicuranti. Due centri di ricerca, uno cinese, l’altro svedese, hanno pubblicato i loro lavori, che sostengono che la paura intorno alla nuova variante non sarebbe giustificata. Alcuni esperti erano preoccupati dal fatto che le mutazioni della nuova variante siano notevoli. Pirola ha infatti una trentina di variazioni rispetto al primo virus, quello di Wuhan.
La ricerca cinese sostiene che la nuova variante sia meno contagiosa rispetto a Omicron del 60 per cento.
Il Karolinska Institute di Stoccolma ha invece dimostrato che non riesca così facilmente a bucare il nostro sistema di difese immunitarie.
Quali sono i sintomi della variante Pirola?
I sintomi sono quelli che abbiamo imparato a conoscere:
- febbre anche alta,
- raffreddore,
- tosse,
- perdita o alterazione dei sensi del gusto e/o dell’olfatto.
Ormai quasi tutti hanno una sorta di immunità al coronavirus
Va ricordato che il nostro sistema immunitario ormai non considera più Covid come una malattia nuova. Moltissimi di noi hanno addirittura i due tipi di immunità, sia quella naturale, sia quella data dalle vaccinazioni. Averle entrambe protegge di più: si parla di immunità ibrida. Uno studio americano dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie sostiene ad esempio che il 97% dei cittadini USA abbia almeno una forma di immunità.
Non c’è più l’isolamento per i positivi, ma tampone resta importante per la diagnosi
Anche se il governo ha tolto l’obbligo di isolamento per i casi di Covid, il tampone resta un passaggio decisivo. Covid si cura in modo diverso dall’influenza stagionale. Ecco perché la diagnosi corretta resta importante. Gli esperti ci ricordano che si tratta comunque di un’infezione pesante, che può avere strascichi davvero molto lunghi con il long Covid.
Variante Pirola: perché possiamo affrontarla con meno preoccupazione?
In più gli esperti hanno aggiornato i vaccini e i medici hanno a disposizione farmaci antivirali sempre più precisi. Abbiamo tamponi senza problemi e conosciamo gli effetti barriera delle mascherine, soprattutto le FFP2 e sappiamo che la ventilazione dei luoghi chiusi gioca un ruolo fondamentale. Insomma siamo in un’altra era rispetto ai primi anni, quando l’infezione faceva saltare in aria pronto soccorsi e reparti ospedalieri.
Perché dobbiamo comunque stare attenti alla variante Pirola?
Questo significa che il virus potrà comunque entrare attraverso le vie respiratorie superiori nel nostro corpo e darci dei sintomi. A un certo punto però le cellule B e T che difendono il nostro corpo entrano in funzione e dovrebbero riuscire a debellare l’agente patogeno in pochi giorni. Il problema resta per chi non abbia un sistema immunitario in forma. Sappiamo ad esempio che le nostre difese calano con l’aumentare dell’età.
Lo stesso si verifica con alcune malattie o condizioni. Stiamo parlando di diversi milioni di italiani. Ecco perché per loro la vaccinazione è fortemente raccomandata, come avviene del resto per l’influenza stagionale.