Arriva un nuovo trattamento per il mieloma multiplo, un tumore del sangue che colpisce ogni anno circa seimila persone. Il quadro clinico di questa malattia è eterogeneo e può essere caratterizzato da:
- dolore osseo,
- danno renale,
- ipercalcemia,
- astenia correlata all’anemia,
- infezioni.
In questo articolo
Mieloma multiplo: quali sono le fasi della malattia?
La storia clinica dei pazienti con mieloma multiplo è caratterizzata da fasi di remissione indotta dalle terapie anti-mieloma e fasi di malattia attiva causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali.
Dopo aver vissuto momenti positivi e negativi, a volte con almeno tre precedenti fasi di terapie, la malattia può comunque progredire, ed è comprensibile che i pazienti avvertano sconforto e sfiducia.
Nuovo trattamento per il mieloma multiplo: come funziona teclistamab?
In questi casi però oggi è disponibile il primo anticorpo bispecifico per il trattamento del mieloma multiplo. Teclistamab è un anticorpo bispecifico, una terapia progettata per legare rispettivamente:
- le cellule malate, in questo caso di mieloma, in maniera molto selettiva,
- le cellule del sistema immunitario, permettendo a queste ultime di aiutare il sistema immunitario a combattere il tumore stesso.
I risultati degli studi
«Teclistamab, ha mostrato risultati estremamente promettenti nel trattamento dei pazienti affetti da mieloma anche in fase avanzata di malattia e, integrandosi con altre terapie mirate o immunoterapie, potrà offrire soluzioni sempre più efficaci nelle diverse fasi della malattia». Francesca Gay è Professore associato di ematologia, Università degli studi di Torino, Divisione Universitaria di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino.
Il commento degli esperti
Quasi un paziente su due trattato con teclistamab ha ottenuto una risposta completa (CR) o migliore. Nello scenario terapeutico per il mieloma multiplo, teclistamab rappresenta quindi un’innovazione terapeutica e un’opportunità per pazienti con malattia multi-refrattaria, che ad oggi hanno pochi trattamenti a loro disposizione. «Ci auguriamo che l’accesso a questa e alle altre terapie innovative possa essere sempre più rapido ed equo su tutto il territorio nazionale» sottolinea Rosalba Barbieri, Vicepresidente Nazionale AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma.